E’ Domenica (17-03-2024) – 5a domenica di Quaresima – anno b

COMMENTO AL VANGELO – V DOMENICA DI QUARESIMA

Arrivati alla quinta domenica di Quaresima, anche la Parola di Dio si avvicina al tema della morte di Gesù.
Le prime parole che egli pronuncia nel brano del Vangelo secondo Giovanni, in risposta ai discepoli che lo cercano, sono “È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato”. Il tempo della missione terrena di Gesù sta volgendo al termine e si avvicina il momento del suo sacrificio sulla croce. Per far comprendere meglio ai discepoli (e a noi oggi) il significato della sua morte, Gesù fa una similitudine, quella del chicco di grano. Se il chicco non muore, non germoglia e non dà il frutto per cui è stato seminato. Serve quindi che anche l’uomo si spogli di tutto ciò che opprime la sua vita e che lo distoglie da Cristo. L’egoismo e l’orgoglio devono lasciare spazio all’amore e al servizio verso gli altri, affinché la nostra vita sia modellata sulla base della nostra fede. La conversione di cui ci parlava la liturgia nelle prime domeniche di Quaresima trova ora la sua evoluzione nell’immagine del chicco di grano che si disfa: il cristiano è costantemente in cammino, lavora su di sé per togliere tutto ciò che appesantisce la sua fede e dare così al prossimo l’amore che riceve ogni giorno da Dio Padre.
Il massimo esempio di “chicco che muore” è proprio Gesù stesso, innalzato sulla croce, che arriva a compiere il sacrificio più grande per la nostra salvezza. Il fine ultimo della venuta di Gesù sulla Terra è stato appunto quello di portarci la redenzione. La morte del Figlio di Dio, necessaria come quella del chicco, ha portato un frutto di inestimabile valore per noi. Ecco quindi che le tenebre della morte diventano luce di vita: Gesù innalzato sulla croce ci attira a Lui e ci salva, chiedendo anche a noi di “produrre molto frutto”.

Gino Bartali: il campione con le medaglie sull’anima -2 parte-
Articolo di Stefano Liccioli dal sito ‘il Mantello della giustizia’

C’è un altro momento in cui la vita di Bartali s’incrociò con le vicende drammatiche dell’Italia. Era il 14 luglio 1948 e l’allora segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti fu ferito gravemente, con tre colpi di pistola, da un giovane esaltato anticomunista. Il clima politico diventò subito incandescente con manifestazioni e scioperi che si propagarono per tutto il nostro Paese facendo preoccupare il governo per la tenuta dell’ancora debole assetto istituzionale italiano. In quei giorni si stava correndo la trentacinquesima edizione del Tour de France e Bartali ci partecipava, ma aveva un distacco di ventuno minuti dalla maglia gialla, Louison Bobet: un distacco, difficile, quasi impossibile da recuperare, considerato anche il fatto che Gino aveva 34 anni ed era uno dei corridori più anziani della corsa.
La sera dell’attentato a Togliatti il presidente del consiglio Alcide De Gasperi telefonò a Bartali dicendo che in quel momento così difficile l’Italia aveva bisogno di buone notizie. Il campione capì e mise ancora una volta il suo talento di ciclista a servizio degli altri. Nelle due tappe successive recuperò il distacco da Bobet e conquistò la maglia gialla, aprendosi così la strada alla vittoria del suo secondo Tour de France.
È riconosciuto da molti che l’impresa di Bartali, insieme agli appelli di Togliatti dal letto dell’ospedale a mantenere la calma, contribuì a distogliere l’attenzione degli italiani dall’attentato di cui era stato vittima il segretario del PCI ed a placare una tensione politica e sociale che stava portando l’Italia sul baratro della guerra civile. Al rientro in patria Bartali, in segno di riconoscenza per ciò che aveva fatto, fu ricevuto da Papa Pio XII e dal presidente De Gasperi, un omaggio che dieci anni prima Mussolini non aveva voluto concedergli. Il campione si ritirò dal ciclismo professionistico nel 1954 anche se continuò ad interessarsi, a vario titolo, al mondo della bicicletta fino alla sua morte avvenuta nel 2000.
Accanto ai ricordi ufficiali di Bartali ne ho anche alcuni personali in cui lo rivedo, ormai come un anziano signore, a camminare, spesso insieme alla moglie, per le strade di Gavinana, il quartiere di Firenze dove entrambi abitavamo.
La statura umana di Ginettaccio è un prezioso monito anche per i nostri tempi, in particolare per le nuove generazioni. Egli c’insegna l’importanza di fare bene il proprio dovere, lì dove si è, di sapersi schierare nei momenti difficili dalla parte giusta che significa difendere i più deboli. Bartali è un esempio di determinazione, altruismo e coraggio, il coraggio di essere capaci di andare controcorrente, anzi contromano, sfidando la mentalità dominante.
In una società come la nostra in cui ci si affretta a mettersi in mostra ed ad ostentare quello che si fa, Bartali ci rammenta che “il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”. In un contesto come quello odierno in cui si parla tanto dell’utilità dell’autocritica e della resilienza, il nostro campione credeva (e viveva) davvero in questi valori come testimonia il suo celebre motto: «L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare».
Infine a quanti pensano che ciò che conta nella vita sia solo fare soldi, Bartali ci ricorda (ancora una volta sono sue parole) che «l’ultimo vestito è senza tasche». Sarà anche per questo che per essere sepolto non volle che gli fosse messa una delle tante maglie con cui aveva vinto importanti competizioni sportive, ma solo lo scapolare bianco dei terziari carmelitani di cui faceva parte: una sorta di semplice tunica bianca, senza tasche appunto.

AVVISI
Domenica 17 – presso l’Auditorium della Scuola Media di Massarosa Convegno -la Comunicazione della Coppia 16a edizione (vedi locandina a lato e nelle chiese).
Alle 20,30 a Massarosa presso la Chiesa ‘Passione secondo Giovanni’ organizzata dai nostri giovani e ragazzi.
Lunedì 18 – Martedì 19 e Mercoledì 20 – alle 21 in chiesa a Massarosa Esercizi spirituali per i catechisti, gli operatori pastorali, i giovani e gli adulti.
Lunedi 18 – Alle 21 a Bozzano convocazione assemblea pubblica elettiva dell’Associazione Ricreativa Culturale Bozzano.
Venerdì 22 – a Viareggio sul molo Via Crucis diocesana.
Sabato 23 – alle ore 10 a Massarosa confessioni per la 5a elem. – alle 16,30 a Quiesa confessioni 5a elem.

24 marzo– Domenica delle palme
Sabato
Massarosa ore 18 Messa.
Quiesa ore 18 benedizione + Messa.
Bozzano ore 18,30 Messa
Domenica
a Massarosa ore 8 Messa. Alle 11 non c’è la messa. Alle 17 benedizione +Messa.
Massaciuccoli- ore 9 benedizione+ Messa
Piano del Quercione – ore 9,15 benedizione+ Messa.
Bozzano – ore 11 Benedizione + Messa
Quiesa – ore 18 Messa
Montigiano – ore 8,45 benedizione+ Messa
Gualdo -0re 9,45 benedizione+Messa
Pieve a Elici- ore 11,30 – Benedizione+Messa
Domenica 24 – alle 14,30 Via Crucis a Loglia.
– alle 18,30 alla Migliarina Veglia per i martiri missionari

***
Mercoledì 17 aprile 2024 la Comunità Parrocchiale di Massarosa organizza una Gita Pellegrinaggio ad Assisi con partenza da Massarosa alle ore 6 e rientro in tarda serata. Prezzo a persona comprensivo del viaggio e del pranzo € 85,00. Per prenotarsi telefonare ai seguenti numeri:
Solombra 0584.938338
Enrica 329 0068110
Roberta 3393287763
Mariella 3200804799

Il Sabato Santo dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 e la Domenica di Pasqua dalle 9 alle12 c’è la riscossione delle quote per la Compagnia del Carmine e di San Rocco. Verrà consegnata una pasimata.

17 marzo 2024 – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

One Reply to “E’ Domenica (17-03-2024) – 5a domenica di Quaresima – anno b”

  1. Riccardo Pellegrineschi

    Quanta dolcezza e quanta speranza nella parabola dell’umile chicco di grano e quante similitudini !
    Anche Gesù è umile, nel senso che Egli è l’humus nel quale la sua Parola germoglierà all’infinito per la nostra salvezza.
    Come il chicco di grano verrà poi sepolto per poi rinascere e donarci le spighe della vita eterna, che noi con la nostra testimonianza dovremo seminare e far prosperare.
    E infine, come il chicco di grano attende il momento propizio per uscire dal suolo, anche tu Gesù capirai che “l’ora era giunta” quando saprai dei fratelli sono venuti dalla lontana Grecia solo per te, solo per conoscerti ; comprenderai che il chicco di grano è pronto per essere seminato tra tutti gli uomini. Sia fatta la volontà del Padre

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