E’ Domenica (25-02-2024) – 2a domenica di Quaresima – anno b

COMMENTO AL VANGELO II DOMENICA DI QUARESIMA

Nella seconda del tempo di Quaresima, il brano del Vangelo secondo Marco ci propone l’episodio della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor. Si tratta di un brano che, in questo tempo liturgico dell’anno, si carica ancor più di significato.
Gesù porta con sé sul monte tre dei suoi discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, e li rende testimoni di una serie di eventi sensazionali ai loro occhi. Gesù viene trasfigurato, appaiono Mosè ed Elia e da una nube si ode la voce di Dio, che designa Gesù come suo Figlio. La reazione dei tre discepoli è quella che deriva dalla logica umana: sono sbalorditi e non sanno cosa dire, provano paura. Al termine del brano, quando Gesù e i tre scendono dal monte, Gesù intima loro di non parlare di ciò a cui hanno assistito, come forse sarebbero stati portati a fare. Egli desidera che i suoi discepoli interiorizzino e facciano propria l’esperienza che hanno vissuto, per poi poterla testimoniare al mondo quando sarà il tempo.
Ascoltare questo brano durante la Quaresima fa riflettere su come questo tempo, in particolare, sia un cammino di preparazione che porti anche noi a trasfigurarci, a convertirci, a scavare in noi stessi per accostarci sempre più al Signore. Il mezzo tramite cui affrontare questo cammino è riassunto in quel verbo pronunciato da Dio: “ascoltatelo!”. L’ascolto e la riflessione sulla Parola, fatta entrare nel nostro cuore, sono lo strumento con cui attuare la nostra quotidiana trasfigurazione.
Il cammino, come quello della salita sul monte, può essere a tratti aspro, possiamo essere costretti a delle soste per “prendere fiato” e ripartire più spediti, possono presentarsi degli ostacoli. Pensiamo a come deve essere stata dura la salita sul monte di Abramo, a cui Dio aveva chiesto il sacrificio del suo unico figlio Isacco. Ma la fede di quest’uomo è stata più forte della disperazione ed ha detto “Eccomi” a Dio senza titubare, ricevendo così una grande ricompensa.

 2a domenica di Quaresima – clicca sopra per leggere la parola di Dio della domenica

Accompagnati dal Mons. Gianfranco Ravasi vediamo quest’anno, quando possibile, di chiarire e capire alcune frasi che, nei Vangeli, possono creare fraintendimenti o risultare difficili.

LE PAROLE SHOCK DEI VANGELI -2-
La madre di Gesù gli disse:
«Non hanno più vino!»
Gesù le rispose:
«Donna, che vuoi da me?».
(Giovanni, 2, 3-4)
I pellegrini in Terrasanta giungono nel villaggio di Cana, a sei chilometri a nord-est di Nazaret, e nella chiesa francescana leggono il brano giovanneo delle “nozze di Cana” (2, 1-12), anche se gli archeologi sono inclini a ritenere che la Cana evangelica sia da identificare con un altro centro della Galilea. Ciò che imbarazza il lettore è, però, quella frase gelida che Gesù oppone a sua madre, frase che in greco suona letteralmente così: Tí emoi kaì soí, gýnai, «che c’è tra me e te, o donna?».
Per spiegarla partiamo dalla coda, gýnai, “donna”. Il titolo, di per sé, non è scortese, ma è un uso frequente nel rivolgersi alle donne anche parenti nell’antico Vicino Oriente, tant’è vero che nella scena della crocifissione, intrisa di tenerezza, Gesù si rivolge a Maria ancora così: «Donna, ecco tuo figlio!» (19, 26). A questo punto risaliamo alla frase che dev’essere anch’essa intesa tenendo conto degli usi linguistici antichi. Infatti l’espressione “che c’è tra me e te?” è nota già nell’Antico Testamento ove ha diverse sfumature nel suo significato. Può, certo, reagire a una molestia in modo infastidito: «Perché mi disturbi o mi fai questo?». Può, però, anche segnalare che non si vuole essere coinvolti in una questione, esprimendo un atteggiamento di disimpegno, di distacco da un gesto ritenuto non opportuno in quel frangente. Si deve, perciò, badare al contesto e alla stessa tonalità con cui la formula viene usata. Tra parentesi, oltre a vari passi dell’Antico Testamento, la frase ritorna anche nei vangeli a più riprese. Proprio Gesù ci indica la vera qualità di questa replica quando aggiunge: «Non è ancora giunta la mia ora». Ebbene, nel Vangelo di Giovanni l’“ora” è il grande momento della morte, risurrezione e glorificazione di Cristo, fonte di salvezza per l’umanità. Gesù, allora, non si sottrae alla richiesta di sua madre, la quale tra l’altro è sottilmente convinta del suo ascolto («Qualsiasi cosa vi dica, fatela!»), ma vuole ribadire il significato vero del suo intervento. Egli si oppone alla riduzione del suo gesto a un atto prodigioso, ma lo riporta a quella categoria di “segno” sotto la quale Giovanni classifica i miracoli di Gesù, un “segno” che fa rivolgere lo sguardo al senso ultimo dell’opera di Cristo (la sua “ora” finale).
I miracoli non sono né atti clamorosi né pure e semplici risposte a una necessità concreta e immediata, ma devono essere agli occhi degli spettatori un simbolo di un evento superiore e trascendente. In questo caso il banchetto e il vino rimandano all’era messianica: è per questo che quello offerto poi da Gesù è un vino “ultimo” e “migliore” rispetto a quello che era prima sulla tavola nuziale. Ed è per questo che l’evangelista conclude il suo racconto così: «Questo di Cana di Galilea fu l’inizio dei segni operati da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui» (2, 11). 

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Tutti coloro che hanno un articolo per il giornalino di Pasqua lo facciano pervenire a Don Michelangelo non oltre il 10 marzo.
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Ogni venerdì mattina dalle 8 alle 9 ci sono le pulizie della chiesa a Massarosa. Abbiamo necessità di persone disponibili a questo servizio. Grazie.

AVVISI
Domenica 25 – nel pomeriggio Carnevale a Massarosa in Piazza Provenzali. Il ricavato della festa va a favore della Protezione Civile.
Martedì 27 – alle 21 in canonica a Massarosa incontro sulla parola di Dio della Domenica.
Mercoledì 28 – alle 21 a Gualdo incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Giovedì 29 – Alle 21 nelle sale parrocchiali a Quiesa incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Venerdì 1 marzo – alle 21 al Don Bosco riunione dei genitori dei ragazzi di 1a media di tutta la Comunità.
Sabato 2 e domenica 3 – ritiro Cresimandi per tutti la domenica con i genitori alla Messa. Per chi può anche il sabato.
Sabato 2 e domenica 3 – le Amiche delle Missioni saranno alle chiese di Pieve a Elici, Montigiano.
Buste per i lavori della Chiesa a Massarosa, Bozzano, Quiesa e Piano del Quercione.

25 febbraio 2024 – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

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