E’ Domenica (21-01-2024) – 3a domenica del tempo ordinario anno b

COMMENTO AL VANGELO – III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Nella terza domenica del tempo ordinario, i brani della liturgia mettono in primo piano il tema della conversione.
Il profeta Giona, nella prima lettura, si reca nella città pagana di Ninive per annunciare quanto gli viene detto dal Signore. I cittadini di Ninive sono sensibili alle parole del profeta e si convertono, a partire dal loro re; per questo Dio risparmia la città.
Nel brano del Vangelo secondo Marco, assistiamo alla chiamata dei primi discepoli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni vengono chiamati da Gesù, che li invita a seguirlo. Senza alcun indugio, quegli uomini abbandonano subito il loro lavoro di pescatori, le loro famiglie e i loro affetti per mettersi alla sequela di Cristo: si convertono. Quel “subito”, sottolineato dall’evangelista, può essere ricollegato alle parole dette da Gesù all’inizio del brano (“il tempo è compiuto”), che ci fanno capire come, con la venuta di Cristo, si sia aperta una nuova epoca, che mette al centro giustizia e fraternità e arricchisce la vita di significato. Per questo i discepoli, consapevoli della via di salvezza offerta da Gesù, immediatamente e senza perdere tempo prezioso si rendono disponibili e attuano la loro conversione: da pescatori di pesci a pescatori di uomini.
La conversione comporta, quindi, una scelta, da ripetere quotidianamente: quella di udire la chiamata del Signore e rispondere positivamente ad essa, in modo costruttivo. Essere cristiani implica confermare ogni giorno la nostra appartenenza a Cristo, con comportamenti coerenti con la nostra fede, che possano trasmettere anche ai fratelli l’amore che sentiamo per Dio. Così facendo, possiamo progredire nel nostro cammino di fede e “smussare” gli aspetti meno buoni della nostra persona, portando avanti la nostra conversione quotidiana.

3a domenica del tempo ordinario anno b – clicca sopra per leggere la parola di Dioa

Di seguito riportiamo un articolo già apparso nel foglietto della domenica del 19 gennaio 2014.
L’Oroscopo

Con l’inizio di un nuovo anno aumenta l’attesa di novità e la curiosità verso il futuro. E’ così che su televisioni, riviste e giornali impazzano pronostici, previsioni e oroscopi, alla scoperta del futuro che ci aspetta nel nuovo anno. Come se il futuro fosse già scritto da qualche parte e noi, esseri umani, fossimo dei burattini in mano a un destino già scritto nelle stelle.
Tanta gente vi ricorre. Molti dicono che non ci credono, e lo fanno per divertimento. Il desiderio di credere in qualcosa e avere la possibilità di conoscere e controllare il proprio futuro sono innati nell’uomo. Ognuno è un cercatore di previsioni, e gli oroscopi vengono incontro a questo desiderio di sapere ciò che succederà. E’ un fenomeno che affonda le sue radici nella grande insicurezza della società, che di questi tempi è particolarmente sentita.
Gli oroscopi hanno un grande potere di suggestionare la gente e sono carichi di ambiguità. Se uno ci ragiona, capisce bene che è ben difficile che vi possano essere accadimenti comuni a tutti i nati in uno stesso periodo.
Dal punto di vista razionale e scientifico l’oroscopo è una grande sciocchezza. Ma c’è gente, evidentemente, che vuole credere alle grandi sciocchezze, a miti che non hanno alcun aggancio con la realtà. L’uomo è facilmente suggestionabile, quando poi questa sciocchezza raccoglie i suoi desideri, lo rassicura, lo aiuta nella previsione del futuro, allora l’incanto diventa formidabile..
“Non è vero, ma ci credo”, dicono molti. E’ un grande gioco, ma anche un grande affare: è la parte più letta dei giornali e molto seguita nelle trasmissioni. E ci sono anche ciarlatani che approfittano della credulità delle persone proponendo oroscopi personalizzati
Per lo più sono insignificanti: le persone li leggono, immaginano qualcosa ma poi, nella maggior parte dei casi, li dimenticano nel resto della giornata. C’è anche, però, chi è più facilmente suggestionabile e vi ricorre in maniera compulsiva, e qui si apre il capitolo delle profezie che si autoavverano o della lettura della realtà interpretandola secondo l’oroscopo.
E’ tutto un meccanismo di suggestione, soprattutto quando agli oroscopi si aggiungono maghi, veggenti, cartomanti, che servono solo a sottrarre soldi alle persone semplici.
Ad una lettura veloce degli oroscopi è facile rendersi conto che si tratta di frasi generiche, banali, sovrapponibili, valide per tutte le occasione e tutte le persone. Ma gli autori degli oroscopi ci credono? Me li immagino impegnati nella elaborazione di un centinaio di frasette, in genere dall’esito positivo, unirle a caso, dividerle in gruppi a seconda dei segni zodiacali, mandarle all’editore, e… passare alla cassa. L’importante è riempire le pagine della carta stampata e i tempi delle trasmissioni televisive e radiofoniche. E c’è chi abbocca!
Il credente affida se stesso alla Provvidenza, a un Dio buono, senza avere la pretesa di controllare il futuro e far avverare i propri desideri. La fede vera è un grande salto nella maturità umana, aiuta a stare nel “qui ed ora” con coscienza e consapevolezza, soprattutto quando è sostenuta dall’ascolto e dalla meditazione della parola di Dio. Superstizione, magia e oroscopi sono tentativi di manipolare la realtà, di mettere se stessi al posto di Dio, di voler gestire il proprio futuro e perciò profondamente antireligiosi e anticristiani.

AVVISI

Martedì 23 – a Bozzano riunione dei Catechisti della Comunità. Alle 19,30 la cena e alle 21 riunione.
Alle 21 in canonica a Massarosa incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Mercoledì 24 – alle 21 da Maria Agnese al Bertacca incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Giovedì 25 – alle 21 nei locali parrocchiali a Quiesa incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Venerdì 26 – alle 21 gruppo fidanzati
Sabato 27 – alle ore 9 a Massarosa in canonica incontro del gruppo ministri degli infermi.
Domenica 4 – nel pomeriggio festa di Carnevale a Quiesa (vedi locandina) per tutti i ragazzi del catechismo.

21 gennaio 2024 – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

One Reply to “E’ Domenica (21-01-2024) – 3a domenica del tempo ordinario anno b”

  1. Riccardo Pellegrineschi

    Le letture di questa domenica affrontano il tema della conversione da punti di vista differenti ma accomunati tra loro dal medesimo approccio interiore, nel quale si parte dalla rivelazione di Dio, si passa attraverso il ravvedimento e pentimento e si arriva al rinnovamento del proprio stile di vita.
    Giona, dopo essersi imbarcato con destinazione Tirso per sfuggire alla richiesta del Signore, nel momento in cui Questi scatena la tempesta comprende l’errore e non solo si pente ma accetta di essere gettato in mare con la speranza che questo gesto plachi la furia dei marosi, cosa che in effetti avverrà.
    Il suo gesto – il sacrificio del singolo uomo per salvare l’intero equipaggio e passeggeri – sembra anticipare l’Agnello di Dio, che con la sua morte ha salvato tutti noi. Altra analogia : anche Giona dopo tre giorni trascorsi all’interno del pesce che lo ha inghiottito per salvarlo, come disposto da Dio, ritorna al mondo.
    E vi ritorna rinnovato. Questa volta accetta la parola del Signore, si reca a Ninive e inizia a predicare con un ardore, impegno e persuasività tali che tutti i niniviti, re incluso, si convertiranno al Signore e Questi “dovra ravvedersi” e rinunciare alla punizione della città.
    Paolo, visto che il Cristo si è già rivelato, si concentra invecesull’azione. Bisogna agire in fretta perché “…il tempo si è fatto breve…” ma soprattutto occorre rinnovarsi intraprendendo uno stile di vita diverso che porti ad al distacco.
    Distacco – solo apparente – dagli affetti terreni, perché il nostro amore e affetto verso il coniuge, figli, genitori, parenti ed amici sarà accomunato insieme all’amore per il Signore.
    Distacco dai nostri dolori, preoccupazioni e angosce perché il conforto e l’aiuto di Dio non ci mancherà mai è ciò lenirà il nostro malessere.
    Distacco dai beni materiali, il cui possesso ed accumulo non ci dà serenità perché la felicità è una condizione che dipende dall’ “essere” e non dall’avere.
    Distacco dai beni della natura che il Padre ci ha messo a disposizione, perché sennò invece di usare questi tesori ne abusiamo, come stiamo facendo ora.
    Gesù invece ci sprona perentoriamente all’azione senza esitare, a rinnegare le nostre abitudini e convinzioni e ad iniziare a pensare dinamicamente verso il prossimo e vostro la vita ; non a caso il Figlio dell’Uomo è in movimento, sia in senso pratico che figurato, va verso il prossimo ed in questo percorso incontra Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni e li porta insieme a lui, facendoci capire che il rimanere con noi stessi non è produttivo ai fini della diffusione della Parola e che occorre muoversi, andare verso il mondo e in tal modo confrontarsi e rinnovarsi. Perché il mondo si muove, cambia e genera nuove sfide, che non possono essere affrontate se non siamo pronti e disponibili a muoversi con il pensiero e con le azioni

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