COMMENTO AL VANGELO SOLENNITÀ DI CRISTO RE
Nell’ultima domenica del Tempo Ordinario prima dell’inizio dell’Avvento, si celebra la solennità di Cristo Re.
Sia nella prima lettura, dal libro del profeta Ezechiele, che nel Vangelo secondo Matteo, compare la figura di un pastore. Si tratta di un pastore amorevole, che cura la pecora ferita e recupera quella perduta, ma anche di un pastore deciso, che separa le pecore dalle capre. La separazione nei due gruppi che si trova nel Vangelo è spiegata nei dialoghi che seguono. Da una parte vi sono i “benedetti”, coloro che hanno visto disinteressatamente nel prossimo il Signore e hanno agito di conseguenza, compiendo opere di misericordia nei confronti di chi ne aveva bisogno. Hanno incarnato a tal punto il valore della misericordia che sono addirittura stupiti di essere elogiati. Hanno, quindi, interiorizzato la Parola in modo da renderla un tutt’uno con il loro stile di vita, mettendo davvero Cristo al primo posto, Re della loro vita. Concretizzando la Parola nella vita quotidiana con il prossimo, è viva e reale la presenza di Dio nella nostra vita.
Dall’altra parte, vi sono, invece, coloro che, non essendosi messi in gioco nel servizio al prossimo, non hanno servito nemmeno il Signore. “Tutto quello che non avete fatto a uno di questi piccoli non l’avete fatto a me”. Anch’essi sono colti da stupore, ma è uno stupore diverso dal precedente: è lo stupore di chi ha vissuto con superficialità, senza accorgersi delle necessità dei fratelli.
Ognuno può quindi impegnarsi a favore di chi incontra sulla propria strada, secondo le proprie capacità, come abbiamo ascoltato la scorsa domenica con la parabola dei talenti. Se siamo realmente mossi dalla fede e diamo a Cristo la priorità, rendendolo Re della nostra vita, ogni nostra azione può diventare un’azione di salvezza.
34a domenica del tempo ordinario anno a – clicca sopra per leggere la Parola di Dio della domenica
IL NOSTRO SGUARDO SULLA POVERTA’
“…Non distogliere lo sguardo dal povero….(Tobia 4,7)…questa frase che apriva l’articolo di fondo del settimanale diocesano “IN CAMMINO” del 19.11.23 mi ha fatto riflettere sul fatto che ai nostri giorni parlare di “distogliere lo sguardo” non ha purtroppo senso, perché manca la volontà di ” guardare” ai poveri ed ai sofferenti e tanto meno se ne vuole sentire parlare.
Anche se non vogliamo guardarla, la povertà invece esiste ed è presente con il suo dolore, crudezza, abbrutimento e sofferenza e nel suo silenzio urla il suo atto d’accusa contro questa società che si rivela incapace di dare aiuto e solidarietà ai più deboli e preferisce infilare la testa sotto la sabbia. E che per bocca di inqualificabili rappresentanti ha prodotto perle aberranti tipo …i poveri mangiano meglio…oppure …se uno è povero è perché non ci ha saputo fare nella vita… La povertà inoltre fa male perché è una lama che ci fruga dentro e prima o poi riesce a trovare la nostra coscienza, nella quale abbiamo sostituito l’“essere” con l’ “avere”, pensando che la soddisfazione dei bisogni materiali narcotizzasse la suddetta coscienza fino al coma. E allora sono guai perché, a meno che non si segua la filosofia “occhio non vede cuore non duole”, ci si trova di fronte al nostro egoismo, insensibilità ed aridità, il tutto reso più pesante dalla consapevolezza che se ognuno facesse un piccolo gesto con regolarità potremmo migliorare la vita di chi sta peggio di noi .
Per questo penso che sarebbe bello se dal prossimo Avvento ci prendessimo l’impegno a fare nostro quel brano del vangelo di Matteo (25,31-46)
“….Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”……………
Poi dirà a quelli alla sua sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?”. Ma egli risponderà: “In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me”………
E concretizzarlo contribuendo ogni settimana con una donazione, anche piccola, in tutti quei negozi e supermercati che adottano la pratica del “carrello solidale”.
Paradossalmente, se in tanti facciamo poco faremo molto ma soprattutto faremo del bene al prossimo in difficoltà che ha bisogno subito del nostro aiuto.
Con la speranza che sia a livello nazionale che a livello globale si recepiscano i numerosi moniti di Papa Francesco sulla necessità di ripensare il modello economico di sviluppo, perché quello attuale sta mostrando i suoi limiti e il punto di non ritorno si avvicina. Riccardo P.
AVVISI
Domenica 26– alle ore 11 a Massarosa s. Messa ‘Virgo Fidelis’ per la festa dei Carabinieri.
alle 20 all’Oratorio di Bozzano cena di beneficenza per l’Oratorio.
Lunedì 27 – alle 21 a Massarosa riunione dei Catechisti.
Martedì 28 – alle 21 in canonica incontro sulla parola di Dio della domenica.
Giovedì 30 – alle 21 a Quiesa nelle sale parrocchiali incontro sulla parola di Dio della domenica.
Sabato 2 dicembre – nel tempo di Avvento prima della Messa si recitano i primi vespri della domenica.
Sabato 2 e Domenica 3 – in tutte le chiese della Comunità Parrocchiale raccolta offerte per la sostituzione della caldaia del nostro oratorio (spesa prevista € 7564,00).
Da martedì 21 novembre all’oratorio: iscrizioni per il Grest invernale che si terrà dal 2 al 5 gennaio 2024
26 novembre 2023 – clicca sopra per leggere il foglietto in formato pdf