E’ Domenica (5-11-2023) – 31a domenica del tempo ordinario anno a

COMMENTO AL VANGELO – XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Nella XXXI domenica del tempo ordinario, il brano del Vangelo secondo Matteo ci presenta un discorso che Gesù fa alle folle per mettere in luce ancora una volta l’ipocrisia di scribi e farisei.
Essi, infatti, pur esortando al rispetto della Legge e dei numerosi precetti, non si comportano coerentemente con quello che predicano: “dicono e non fanno”. La loro è una religiosità tutta esteriore che non nasce dal sincero desiderio di vivere secondo l’amore di Dio, ma è volta soltanto ad accrescere il loro prestigio sociale. Vogliono godere degli onori che derivano dalla loro posizione ed essere chiamati “maestri”, ma il loro comportamento contraddice il messaggio delle Scritture; sono legati al potere e alla vanità.
L’ipocrisia che contraddistingue gli scribi e i farisei li rende cattivi maestri per il popolo, a differenza di Gesù che, invece, mette costantemente in pratica quello che va predicando. Il suo insegnamento non è fatto soltanto di parole, ma soprattutto di azioni, per questo solo lui può essere chiamato Maestro e guida. È dunque lui il modello a cui fare riferimento per essere anche noi testimoni credibili della nostra fede. Per non essere come i farisei, la nostra vita deve essere coerente con la Parola di Dio che ascoltiamo, altrimenti diventiamo anche noi persone che “dicono e non fanno”, che preferiscono “apparire” piuttosto che “essere”.
Per evitare di cadere in questa ipocrisia, Gesù dà ancora una volta un grande insegnamento, che troviamo al termine del brano del Vangelo di oggi. L’umiltà e il mettersi al servizio degli altri sono il segreto per vivere secondo il Vangelo. Gesù, Maestro e guida, si è chinato per lavare i piedi ai suoi discepoli, dimostrando ancora una volta come le sue non siano solo parole, ma un vero stile di vita, che nasce dall’amore di Dio.

UNITA’ INSCINDIBILE TRA CHIESA E PAROLA DI DIO (3a e ultima parte)

Una Chiesa evangelizzante 
Se la parola di Dio tiene realmente la centralità nella vita ecclesiale, se essa esercita il suo primato in una Chiesa che ascolta, allora lo Spirito santo che accompagna sempre la Parola rende la Chiesa capace di rendere conto della Parola ricevuta, di annunciarla, di evangelizzare. Come s’è detto nel Sinodo dei vescovi sul tema La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa del 2008, la Chiesa deve promuovere e attuare una pastorale incentrata sulla parola di Dio. Ma attenzione: questo non nel senso di aggiungere nuove iniziative a quanto già si fa e neppure di sostituire le attuali forme della pastorale con nuove opere… Ha precisato Benedetto XVI in occasione di quel Sinodo: «Parlare di animazione biblica della pastorale non può voler dire aggiungere qualche incontro in più in parrocchia ai tanti che già ci sono, quanto rivedere quello che si fa alla luce dell’incontro con la parola di Dio che è Cristo.
La catechesi deve risultare biblica, la formazione dev’essere fatta dando alla parola di Dio la sua centralità egemonica, ogni attività comunitaria dalla Parola dev’essere ispirata e dalla Parola giudicata».
Se il dinamismo della vita ecclesiale è obbediente alla potenza della parola di Dio, allora i cristiani sapranno aprire cammini di evangelizzazione e si sentiranno popolo in missione. Quel Sinodo ha ribadito che «la missione di annunciare la parola di Dio è compito di tutti i discepoli di Gesù Cristo come conseguenza del loro battesimo». Nessun cristiano può sentirsi estraneo a questa responsabilità. Questa è la coscienza che dev’essere acquisita da ogni parrocchia e comunità, la quale deve profeticamente stare nella compagnia degli uomini e profeticamente portare la parola di Dio dove essa non risuona.
La vita di ogni singolo cristiano e di ogni comunità cristiana deve, perciò, essere coerente con ciò che crede, con la parola di Dio ascoltata e accolta. Questa coerenza è la testimonianza che si fa leggere più delle parole, soprattutto oggi, nel contesto di una società indifferente.
Questa testimonianza fa emergere la “differenza cristiana”, il fatto che i cristiani vivono non come vogliono la maggioranza, la mondanità, l’ideologia dominante, l’omologazione alla società. Una vita che sappia essere altra, alternativa rispetto alla vita alienata agli idoli e ispirata dalla moda, dal parere della maggioranza, dal “così fan tutti”… Se i cristiani sanno vivere la testimonianza nel quotidiano e tra la gente, allora evangelizzano perché mostrano in loro una convinzione, una speranza che umanizza la loro vita, suscitando domande e interesse nei non cristiani.

AVVISI
Domenica 5 – nel pomeriggio alle 16,30 celebrazione del battesimo a Pieve a Elici
Lunedì 6, Martredì 7, Mercoledì 8, Giovedì 9 novembre – in chiesa a Massarosa ottavario dei defunti. Alle ore 20 recita del rosario e alle 20,30 s. Messa. Non c’è la messa in questi giorni alle 18 in cappellina.
Lunedì 6 – alle 21 al Don Bosco centro ‘ti ascolto’
Martedì 7 – alle 20 a Bozzano cena e riunione del coordinamento Oratorio, poi spazio aperto.
Mercoledì 8 – a Bozzano alle 21 riunione Associazione Ricreativa.
La messa delle 20,30 a Massarosa sarà animata dai giovani.
Venerdì 10 – alle 21 a Massarosa riunione del gruppo Fidanzati.
Alle 21 in canonica a Massarosa riunione del gruppo dei ministri degli infermi.

5 novembre 2023 – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

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