E’ Domenica (24-12-2023) – 4a domenica di Avvento – anno b


COMMENTO AL VANGELO – IV DOMENICA DI AVVENTO

Il brano del Vangelo secondo Luca della quarta domenica di Avvento mette al centro la figura di Maria e la grande importanza che ha avuto nel progetto di Dio.
Viene narrato l’annuncio che l’arcangelo Gabriele fa a Maria, con cui le comunica ciò che Dio ha in serbo per lei. Innanzitutto, colpisce il contesto in cui accadono questi avvenimenti: Nazaret, una piccola città, sconosciuta ai più, una
periferia. Dio non sceglie una città grande e famosa per accogliere Gesù, ma una realtà umile.
Quando l’arcangelo Gabriele rivela a Maria il progetto divino, che la vede come Madre di Gesù, lei ha un momento – umano – di dubbio. Come può, lei che non conosce uomo, avere un figlio? La sua logica la porta a questo pensiero, ma l’arcangelo Gabriele interviene a rassicurarla e a consigliarla. Ciò che le è stato detto, infatti, proviene da Dio e dalla sua grazia: è la volontà del Signore, tramite la quale verrà mandato Gesù, il Figlio di Dio, per portare all’uomo la salvezza.
La logica razionale, quindi, cede il passo alla fede e Maria dice il suo grande “sì” a Dio. È davvero un esempio di grande fiducia in Dio quello di questa giovane ragazza, che comprende la grandezza del progetto di Dio. Maria è dunque consapevole di essere uno strumento indispensabile per la venuta del Salvatore e per questo risponde positivamente alla chiamata del Signore. Si mette in gioco, non si tira indietro, confidando ciecamente in Dio.
Maria è anche simbolo della Chiesa, in cui è viva la presenza di Cristo. Non si tratta di una chiesa-edificio, come intende il re Davide nella prima lettura, ma di una chiesa-comunità, di una pluralità di persone che collaborano, ciascuno secondo le proprie capacità, a servire Dio con fede, nello stesso modo in cui ha fatto Maria.

4a domenica di Avvento anno b – cliicca sopra per leggere la parola di Dio della domenica

 

IL PRESEPE DA SAN FREANCESCO AD OGGI

Era il 1223 quando un umile frate, rimasto affascinato da Betlemme durante un pellegrinaggio in Terra Santa, una volta tornato a casa volle dare alla sua comunità la possibilità di vedere rappresentate le scene della Natività affinché tutti, anche chi non sapeva leggere, potesse apprendere la storia della nascita di Gesù. Già, perché oggi come allora gli avvenimenti legati alla notte di Natale si imparavano dai versi dei Vangeli di Matteo e Luca, quelli cioè che parlano dell’infanzia di Gesù.
Quel frate a cui si deve la paternità del presepe altri non era che Francesco d’Assisi. Il Santo chiese allora a Papa Onorio III di poter uscire dal convento per mettere in scena una rappresentazione nel bosco di Greccio e, una volta ottenuto il consenso pontificio, posizionò in una grotta una mangiatoia con un bue e un asino e iniziò a raccontare alla popolazione, con la sua incredibile arte affabulatoria, la storia della nascita del Bambinello. Anche se in quell’occasione non era stata inserita nella scena la Sacra Famiglia, quello di Greccio può essere certamente considerato il primo presepe moderno nonché il primo presepe vivente della storia.
Da allora, la tradizione di allestire presepi si diffuse dapprima in tutta Italia per poi arrivare in tutto il mondo Cristiano. Ispirati dall’iniziativa di San Francesco nelle chiese, dal Trecento al Seicento, le rappresentazioni della Natività andarono ad affiancare le stesse scene che i fedeli vedevano raffigurate su vetrate e quadri per poi prendere posto nelle case nobiliari prima e in quelle popolari poi. Nelle diverse culture e latitudini, nel tempo, l’iconografia classica venne sostituita da costumi e scenografie tipiche dei diversi luoghi fino a trasformarsi, in alcuni casi, da semplice raffigurazione artistico-figurativa in vere e proprie opere d’arte. Emblematico è l’esempio del presepe napoletano che vide nel Settecento il periodo più fiorente e originale nella creazione di statuine realizzate in materiali sempre più originali e preziosi.
Lo spirito del presepe sta tutto nelle parole che Papa Francesco rivolse lo scorso Natale ai fedeli: «E veniamo così al presepe, che ci parla della nascita del Figlio di Dio fattosi uomo per essere vicino a ciascuno di noi. Nella sua genuina povertà, il presepe ci aiuta a ritrovare la vera ricchezza del Natale, e a purificarci da tanti aspetti che inquinano il paesaggio natalizio. Semplice e familiare, il presepe richiama un Natale diverso da quello consumistico e commerciale; ricorda quanto ci fa bene custodire dei momenti di silenzio e di preghiera nelle nostre giornate, spesso travolte dalla frenesia».
Quest’anno le parole del Papa hanno invece ricordato la drammatica situazione che vive la terra natia di Gesù. Sono i bambini a pagare il prezzo più grande della guerra ed è a loro che il Pontefice ha rivolto il suo pensiero e le sue preghiere, ma non solo. Questo Natale il Papa, all’inaugurare il presepe e l’albero di piazza San Pietro, ha parlato di una necessaria conversione in chiave ecologica che quotidianamente, anche con piccoli e semplici gesti, tutti possono e devono mettere in atto.
E proprio questa volontà di contemplazione del Bambino Gesù per ascoltare in silenzio l’insegnamento che da oltre duemila anni arriva da quella mangiatoia è ciò che nel tempo è rimasto immutato, tanto nelle abitazioni private che nelle rappresentazioni pubbliche, al di là di nuovi materiali o nuove tecnologie che nel tempo hanno arricchito le composizioni tradizionali.

******
Si ringrazia la Compagnia del Carmine e di S. Rocco a Massarosa per l’offerta dei fiori per il tempo di Natale
*****
Misericordia di Piano del Quercione
Il ricavato della vendita di ‘una stella per tutti’ è stato di Euro 120,00

MESSE DI NATALE
Domenica 24 – Massarosa ore 8
Bozzano ore 11
Pieve a Elici ore 11,30
24 – VEGLIA DI NATALE
Montigiano ore 20
Piano del Quercione ore 21
Massaciuccoli ore 21
Quiesa ore 22,30
Bozzano ore 23
Massarosa ore 23
LUNEDI 25 – GIORNO DI NATALE
Massarosa ore 8 e ore 11
Massaciuccoli ore 9
Piano del Quercione ore 9,30
Gualdo ore 10
Bozzano ore 11
Pieve a Elici ore 11,30
Quiesa ore 18

AVVISI

Martedì 26 e Mercoledì 27 a Massarosa alle ore 18 Messa e a seguire adorazione fino alle 19,30 che terminerà con la benedizione eucaristica.
Martedì 26 – alle ore 15 agli Sterpeti Tombola
Alle ore 16,30 a Pieve a Elici Auguri in musica dai ragazzi del Preludio.
Alle ore 17 a Quiesa concerto di Natale della Banda.
Venerdì 29 – alle 21 a Bozzano Concerto di Natale della Banda.
Sabato 30 – le messe vespertine hanno il consueto orario.
Domenica 31 – le messe hanno orario festivo. Nel pomeriggio messa vespertina della SS.ma Madre di Dio a Massarosa alle 18 e a Quiesa alle 18. Non c’è la messa vespertina a Bozzano – il consueto Te Deum sarà fatto alla messa delle 11 del 1 gennaio.
Lunedì 1 gennaio – Solennità di Maria Ss.ma Madre di Dio – Le messe hanno l’orario consueto della domenica.

*****
Si ricorda alle varie comunità di distribuire alle varie messe il giornalino Incontro di dicembre.

24 dicembre 2023 – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

 

One Reply to “E’ Domenica (24-12-2023) – 4a domenica di Avvento – anno b”

  1. Mary Coppolecchia

    Siamo ormai prossimi al Natale e meditando sulle letture di questa quarta domenica di avvento risaltano ai miei occhi i due protagonisti legati tra loro da secoli di distanza :Maria e Davide.
    A partire da una delle preghiere di colletta che recitiamo ogni giorno all’Angelus si capisce che siamo introdotti in un mistero grande , un Dio che ha scelto di farsi bambino nel seno di una vergine per ristabilire l’antica alleanza e ricondurre tutti a Lui.
    Un Dio che scende dal cielo per farci salire tutti in cielo.
    Il modo che sceglie questo Padre onnipotente è sorprendente , tanto che anche Maria non capisce il saluto che le rivolge l’angelo: “rallegrati, rendi grazie , perché il Signore è sopra di te”.
    E ancora “non avere paura, non temere , Maria perché hai trovato grazia presso Dio “.
    Come abbiamo detto per la festa dell’Immacolata , il corpo di Maria per una speciale grazia e privilegio di Dio ,diventa il Tempio che custodisce per nove mesi il bambino generato dalla potenza dello Spirito Santo.
    A questo fa eco la premura di Davide che abbiamo sentito proclamare nella prima lettura. Una volta consolidato il regno, abbattuti i nemici, Davide si preoccupa di costruire un tempio per il Signore Dio , un tempio che possa dare stabilità al popolo e al Dio che lo ha scelto, fondato e salvato. Davide è ispirato da una grande passione e riconoscenza ma il Signore Dio per bocca di Natan gli fa dire : “Tu vuoi fare un tempio a me?? No, sono io che , dopo che ti ho raccolto, istruito, fortificato e dopo che ti ho consegnato la terra promessa, alla tua morte renderò stabile il tuo regno e farò nascere dalle tue viscere un discendente …” Quel discendente sarà Giuseppe , lo sposo promesso a Maria.
    E così il mistero della salvezza avvolto nel silenzio per secoli ha trovato pienezza nel tempo di Augusto quando per il censimento voluto dall’imperatore , Giuseppe torna a Betlemme e lì Maria darà alla luce il Figlio annunciato dall’angelo, che sarà chiamato Gesù, l’Emanuele, il Dio con noi.
    In questi giorni viviamo con grande apprensione le notizie che provengono proprio da Betlemme , la basilica della natività , i territori in cui il Verbo di Dio si è legato alla nostra storia. Anche a noi oggi viene detto “Μὴ φοβοῦ, Μαριάμ“non temere Maria “ :dobbiamo chiedere incessantemente che le ostilità tra i due popoli abbiano fine, e la giustizia e la pace vengano rinnovati nei cuori dei governanti.La paura in senso religioso non ci appartiene e il timore di Dio è una supplica affinché non ci venga mai meno la Sua benedizione .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Categorie

Visite

Visite 2.102

Giorni nell'intervallo 28

Media visite giornaliere 75

Da una qualsiasi SERP 0

IP unici 645

Ultimi 30 minuti 8

Oggi 53

Ieri 39