E’ Domenica (7-01-2024) – Battesimo del Signore – anno b

COMMENTO AL VANGELO – BATTESIMO DEL SIGNORE

Con la festa del Battesimo del Signore, si conclude il tempo di Natale. Durante questa occasione, la liturgia ci fa ascoltare come prima lettura un brano tratto dal libro del profeta Isaia, che in breve sintetizza i fondamenti del nostro essere cristiani. È in esso contenuto, infatti, l’invito che Dio ci fa ad andare verso di Lui, dove troveremo la vera salvezza e ciò che è davvero importante nella nostra esistenza. Anziché spendere le nostre energie nella frenetica vita quotidiana, il Signore ci invita a partecipare al suo banchetto, alla mensa eucaristica, per ascoltare la sua Parola e riscoprire le nostre priorità. Il brano di Isaia ci presenta anche Dio come Padre misericordioso, “che largamente perdona”, e che stabilisce un’alleanza con il suo popolo. Al termine della lettura, il Signore ci fa capire l’efficacia della sua Parola, che opera e trasforma chi la accoglie nel proprio cuore.
L’azione che svolge in noi la Parola di Dio ci fa capire anche il motivo per cui la liturgia ci offre questa lettura proprio nel giorno del Battesimo del Signore. Gesù, la Parola che si è fatta carne, si fa battezzare da Giovanni, si fa umile e, senza alcuna superbia, porta agli uomini la salvezza, facendoli uscire dal peccato. Dio si compiace di questo, come ascoltiamo nel brano del Vangelo secondo Marco.
Anche noi cristiani siamo stati battezzati e siamo chiamati a vivere coerentemente la nostra fede, partecipando con gioia al banchetto a cui ci invita. Si tratta di compiere una conversione, una rinascita ad una vita nuova, un cambio di prospettiva che ci faccia capire che siamo amati dal Signore di un amore senza limiti. Può apparirci strano, nella nostra logica umana, che Dio ci inviti al suo banchetto senza volere alcuna ricompensa, ma Lui, per bocca di Isaia, ci ricorda che “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie”.

LE MADRI METAFORICHE (2a Parte)
di AMY-JILL LEVINE

Questi stessi aspetti compaiono nel Nuovo Testamento, dove insieme a tante donne ricordate per fatti diversi dalla gravidanza e dal parto, troviamo immagini materne associate a Gesù, Paolo e la Chiesa. Ecco altri sette esempi.
1. Mentre Gesù insegna, una donna si avvicina a lui e dice «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». E Gesù replica: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (Luca 11, 27-28). Alle donne nella Chiesa che affrontano la sterilità e che non sono chiamate alla castità questo verso offre una grandissima consolazione.
2. Maria Maddalena, Maria e Marta, Susanna e Giovanna, la donna che unge il capo di Gesù (Marco 14, 3-11 // Matteo 26, 6-16), la Samaritana che Gesù incontra al pozzo e altre donne discepole sono importanti per la loro fedeltà a Gesù, non per il matrimonio o i figli.
3. Non vengono menzionati figli per Lidia, la prima nuova discepola di Gesù su suolo europeo (Atti 16, 14), la diaconessa Febe (Romani 16, 1) e l’apostola Giunia (Romani 16, 7).
4. Anche Gesù può essere considerato materno. Lui stesso si paragona a una gallina che raccoglie i suoi pulcini sotto le proprie ali (Matteo 23,37 // Luca 13, 34); per di più, come narra Giovanni 19, 34, quando il suo fianco viene colpito dalla lancia di un soldato, fuoriescono «sangue e acqua». L’immagine è quella del parto.
5. Nella Prima lettera ai Corinzi (3, 1-2) Paolo descrive il proprio ruolo come un dare da bere il latte ai suoi «neonati in Cristo»; ai Galati si presenta come donna in travaglio (Galati 4, 19); e nella Prima lettera ai Tessalonicesi (2, 7) assume il ruolo di «madre [che] nutre e ha cura delle proprie creature » .
6. Per Paolo anche la terra assume il ruolo materno, poiché «geme e soffre […] nelle doglie del parto» (Romani 8, 22).
7. Infine, in continuità con l’idea di Gerusalemme o Sion come madre e la tendenza di personificare istituzioni, città, nazioni e così via come femminili, i cristiani hanno sviluppato l’immagine della Chiesa quale madre. Per esempio, san Cipriano afferma che «Nessuno può avere Dio per Padre, se non ha la Chiesa per Madre», mentre sant’Agostino parla di «grembo di Madre Chiesa» e della Chiesa come «nostra vera madre». Questa metafora permetteva a tutti i battezzati di considerarsi figli della stessa madre e quindi fratelli.
Questo elenco, al quale si potrebbero aggiungere altri esempi, non intende togliere nulla ai ruoli fisici legati alla gravidanza, al parto e all’allattamento, ma piuttosto conduce ad almeno tre punti importanti.
In primo luogo assicura a tutte coloro a cui è stato detto che la cosa più importante che una donna può fare è avere figli, e che per motivi fisici o personali non possono essere madri biologiche, che non sono delle fallite. Il parametro biblico per le donne non è anzitutto la maternità: è la fedeltà. Le religiose, la maggior parte delle quali non ha avuto figli, lo provano.
Poi, leader di Paesi, donne come Julia Gillard, Park Geun-hye e Angela Merkel, che non hanno avuto figli, spesso vengono accusate di essere prive di compassione o di non riuscire ad adempiere al loro ruolo di donne. Come Miriam e Debora, Ester e Giuditta, Febe e Giunia, dovrebbero essere invece celebrate la guida delle loro comunità.
Infine, poiché i ruoli materni della gravidanza, del parto e dell’allattamento nella Bibbia vengono metaforicamente estesi a uomini, apprendiamo che anche gli uomini hanno la responsabilità di prendersi cura dei figli. La cura dei bambini, date queste immagini, non dovrebbe essere una cosa che appartiene solo alle donne.

AVVISI
Domenica 7 – Festa del Battesimo del Signore.
nel pomeriggio a Pieve a Elici alle 16 celebrazione del Battesimo.
Martedì 9 – alle 21 in canonica a Massarosa incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Giovedì 11 – alle 21 a Quiesa nelle sale parrocchiali incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Venerdì 12 – alle 21 a Massarosa in biblioteca: incontro Fidanzati

Le famiglie assieme alle catechiste del gruppo di 2a media di Massarosa, hanno ricavato dai lavoretti di Natale € 348,00 con i quali contribuiscono alla spesa della nuova caldaia per l’Oratorio di Bozzano. Grazie.

7 gennaio 2024 – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

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