CORPUS DOMINI – CRISTO RIMANE SEMPRE CON NOI
Mi è capitato di celebrare il matrimonio tra due ragazzi che avevano frequentato il corso di preparazione, ma, alla fine, lui aveva trovato lavoro in mare ed era partito: E’ ritornato il giorno prima del matrimonio ed è ripartito il giorno successivo e ritornerà tra qualche mese. Ho visto i due ragazzi abbastanza sereni e ho pensato alla forza dell’amore tra due persone che si pensano e si incontrano al di là della distanza e della lontananza del corpo. Una presenza, l’uno presso l’altra, che procura quiete, serenità e sicurezza.
L’essere umano è capace di un’esperienza singolare, di riconoscere una presenza misteriosa, ma reale, che tocca il centro del suo essere: una presenza che ispira un ineffabile sentimento di fiducia, di sicurezza, e che lo appella nell’intimo. Avviene tra due persone che si amano, ma anche nel rapporto con Dio. E’ la rivelazione e la presa di coscienza della presenza di Dio, “nel quale viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”, una presenza che sostenta l’uomo e lo nutre.
Dopo l’ascensione che lo sottrae all’esperienza sensibile degli uomini, la presenza di Gesù resta reale, ma cambia segno. Egli resta e si dona sotto il segno del pane spezzato e del vino, nei quali offre il suo corpo come cibo e il suo sangue come bevanda di salvezza e di vita. Egli rimane con noi sino alla fine del tempo. L’amore rende presente l’amato anche se fisicamente assente, e i segni e gli oggetti di questa presenza sostengono la “comunione” tra gli amanti.
Qualcosa del genere avviene nell’Eucarestia. Ci si ricorda del Signore quando si legge insieme il Vangelo o si compiono dei gesti che evocano quelli di Gesù (sacramenti).. Ma l’Eucarestia non è memoria psicologica. In essa l’elemento sociologico e quello ontologico si congiungono in una unità superiore: è una memoria piena di realtà e di attualità: la fede. L’Eucarestia è un’intima unione con Cristo, morto, risorto e asceso al cielo, che si attua mediante il simbolo sacramentale. Alla memoria, alla psicologia e al sentimento si uniscono l’amore e la fede, che ci dicono che lì Lui è presente.
Celebriamo l’Eucarestia per divenire eucarestia, nell’appartenenza a una comunità di discepoli chiamata ad essere “Corpus Domini”, Corpo del Signore, incontrabile nella storia.
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