V domenica t.o. anno a – SIAMO LUCE E SALE, PREZIOSI E UMILI
La parola di oggi spinge l’acceleratore su ciò che non si vede eppure è prezioso e necessario. Il Signore, silenziosamente, lavora nel cuore delle persone attraverso la sua Parola, la testimonianza dei suoi profeti, la grazia che dispensa liberamente a chi vuole.
La prima lettura, tratta dal profeta Isaia, rivela il cuore di Dio che non desidera segni esteriori, ma decisioni ferme che possano “brillare come luce” e rendano il cuore così limpido che alla sua invocazione il Signore risponderà. Una vita buona, secondo il Vangelo, è specchio di bellezza e di santità.
In questa luce, apparentemente debole, si presenta anche l’apostolo Paolo alla comunità di Corinto nella seconda lettura. Il Cristo crocifisso non ha bisogno né di teoremi, né di filosofie e neppure di dimostrazioni. Non per disprezzare la razionalità e lo studio, ma perché nessuno sostenga che l’annuncio del Vangelo passa attraverso dimostrazioni umane, ma nella debolezza supportata dall’azione dello Spirito.
Il vangelo, presentando le immagini del sale e della luce, invita i discepoli a relazionarsi con gli uomini (”splenda la vostra luce davanti agli uomini”) e con Dio, al quale le persone si rivolgeranno grazie alla testimonianza dei discepoli di Gesù.
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