La ribalta delle donne

di Rosanna Virgili (articolo su vita pastorale novembre 2022)

Sono ormai decenni che le donne cercano di ottenere , anche secondo la legge, una pari dignità rispetto agli uomini. E di passi avanti ne sono stati fatti, grazie a Dio. Dopo l’ottenimento dei diritti politici e civili – in Italia, in verità, non pienamente ancora garantiti – le donne cercano oggi di salire al potere, di ottenere ruoli di primaria importanza ed evidenza. E sembra che ci stiano riuscendo. Le donne hanno sperato molto in questi luminosi traguardi per cui, per la stragrande maggioranza di loro, enorme è la soddisfazione. E giusta, d’altronde.
Per troppi secoli le donne sono state sottomesse alle leggi scritte esclusivamente da uomini; ritenute prive di un intelletto razionale e incapaci di occuparsi della cosa pubblica ma più adatte a governare la casa e il focolare, le donne hanno subito umiliazioni, ingiustizie, schiavitù. Essendo state vittime, dunque, di sistemi di potere divisivi, elitari, violenti, le donne dovrebbero occupare non solo le poltrone del potere ma governare in modo diverso, veramente alternativo a quello del passato. E qui nasce la prima delusione, spunta la prima amarezza: al vedere come, sia nello stile sia nei contenuti, non si avvertano differenze sostanziali, non si registrino significativi cambiamenti.
Un esempio su tutti: l’atteggiamento delle donne al potere in Occidente di fronte alla guerra. Come mai non la rifiutano totalmente ? Non sanno, forse, che specie le donne, nelle guerre del passato, sono state travolte dall’orrore delle case bombardate, dalla fame e dalla disperazione, stuprate dai soldati, straziate dalla morte dei mariti e dei figli che avveniva per amore di una Patria che si mostrava come la più grande nemica della loro vita e delle loro famiglie. Come mai oggi, quelle donne che potrebbero prendere decisioni contro questa bestialità, non lo fanno ? Perché le donne al potere in Europa oggi, non attivano ogni tipo di dispositivo politico, di dialogo diplomatico, di risorse, strumenti, creatività, sapienza femminile per dire: mai più la guerra ! Che ha segnato la terra di sangue per generazioni e generazioni, facendo riecheggiare l’urlo di Eva per la morte del figlio Abele, per mano di suo fratello Caino ?
Perché tacciono o sono senza una loro proposta o, peggio ancora, stimolano le ragazze ad arruolarsi, a imbracciare fucili, a pronunciare parole di rara rozzezza, offensive per quella che, una volta, era la forza della loro gentilezza. Le varie Presidenti perché non approfittano del loro potere, con tanta fatica conquistato, per far progredire la civiltà ?
Qual è la loro vera ‘differenza’ ? Perché si rendono replicanti di un maschile di cui hanno criticato gli arbìtri, erigendosi a paladine della Patria, nemiche dei migranti e dei poveri, quando dovrebbero finalmente costruire la pace per una terra che sia madre di tutti?
In un vecchio film su Scipione l’Africano, Catone, rivolgendosi a quest’ultimo umiliato dalla Patria ingrata, diceva: ‘Questa non è la repubblica di Platone, è la città fangosa di Romolo’. Speriamo che le donne, in futuro, la irrorino di un’acqua cristallina.

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