Vangelo della domenica (4-05-2014)

3a DOMENICA DI PASQUA
GESU’ RISORTO SI MENIFESTA NELL’EUCARESTIA

Dopo l’uscita dall’Egitto gli Ebrei celebravano la cena pasquale, che aveva come elemento essenziale l’immolazione e la consumazione dell’agnello, il cui sangue era diventato segno di salvezza e di liberazione. Il Signore Gesù si è servito di elementi di un rito già familiare ai suoi discepoli: un pasto comune, e, cenando con loro, ha istituito il banchetto della nuova ed eterna alleanza. La grande novità è questa: non c’è più una vittima sostitutiva; il vero agnello è Gesù stesso che si dà in cibo ai suoi. Con gesti estremamente semplici gesù benedice il pane, lo spezza, lo distribuisce: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo…”, poi offre il calice dicendo ”Questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue…”.
Questi gesti, nella loro essenzialità e intensità di significato, erano rimasti così impressi nella memoria e nel cuore dei presenti che i discepoli di Emmaus, incapaci di riconoscere il pellegrino affiancatosi a loro durante il cammino, hanno come una illuminazione nel momento in cui egli spezza il pane: i loro occhi si aprono e riconoscono Gesù, il Signore, il Risorto. Per entrare nel mistero della celebrazione eucaristica, anche il cristiano deve partire dal segno del pasto comune: lo “spezzare il pane” nella comunità dei fratelli diventa il luogo privilegiato della presenza del Signore risorto. L’eucarestia, banchetto dell’alleanza nuova, preannuncia il convito dell’alleanza eterna quando Cristo berrà con i suoi il “vino nuovo” del Regno giunto a compimento. Attraverso l’Eucarestia il mistero pasquale diventa il ritmo dell’esistenza cristiana, segnata concretamente da alterne vicende di sofferenza e di morte, di gioia e di vita. Ma la vittoria è già dalla parte della vita. L’Eucarestia riunisce i credenti non come membri di un’associazione o di un gruppo. Li riunisce intorno ad una persona: Cristo risorto. Il mondo di oggi può riconoscere Cristo quando i cristiani sanno veramente “spezzare il pane”. Condividere il pane eucaristico è un richiamo a condividere l’altro pane, in un impegno di giustizia, di solidarietà con i poveri e con coloro a cui il pane viene rubato dalle ingiustizie degli uomini e dei sistemi sociali sbagliati.
Un piccolo segno potrebbe essere quello di venire all’Eucarestia portando sempre qualche prodotto alimentare (latte, pasta, zucchero, olio…) che poi il Centro “Ti Ascolto” distribuirà alle persone e alle famiglie delle nostre comunità che vi si rivolgono.

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