IV domenica del t.o. anno c -UNA COMUNITA’ CHE E’ PROFETICA
La comunità cristiana è chiamata a continuare la missione di Gesù nel mondo: annunciare la sua Parola di liberazione, la promessa di “grazia” che egli proclama nella sinagoga di Nazareth. La comunità cristiana è chiamata in ogni tempo ad essere “profetica proprio in quanto portatrice di questa Parola e della promessa ad essa legata. Attraverso di essa Dio può continuare ad agire nella storia umana. E’ dunque auspicabile che nella Chiesa non venga mai meno il coraggio dell’annuncio e della testimonianza.
Il vangelo presenta Gesù come colui nel quale trovano compimento le profezie antiche, ma mostra anche le possibili reazioni nei suoi confronti. Spesso si tratta di rifiuto: del resto, fin dall’inizio Luca afferma che Gesù sarebbe stato un segno di contraddizione per molti.
Anche nella prima lettura il profeta Geremia incontra contrarietà e persecuzioni. In ogni tempo il profeta è una persona in cammino, a totale disposizione della parola di Dio, senza reticenze e senza compromessi.
Nella seconda lettura Paolo indica alla comunità cristiana di Corinto la strada dell’amore: in eventuali situazioni di conflitto solo mediante l’amore il cristiano si pone nella linea del profeta quale segno e strumento di Dio in mezzo ai suoi.
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