Vangelo della domenica (27-11-2016)

1a Domenica di Avvento (anno a) ATTENDERE CRISTO,                                                                                         SIGNORE DI PACE

1a-avventoLa liturgia dell’avvento invita a vivere l’attesa della venuta di Gesù e nelle sue celebrazioni mantiene viva la tensione verso l’incontro con lui. In questo modo dà unità e significato ai diversi momenti della umana quotidianità. Per ogni cristiano l’attesa di Gesù è un tempo sconvolgente della propria vita: chiede conversione, ossia un continuo mutamento di direzione, dalle mode del mondo alla sequela di Cristo, il solo che può rivelarci il volto del Padre. E’ nel presente, e nel clima di questa conversione, che si fa concreta la salvezza, la cui manifestazione è la pace: con Dio, tra gli uomini e nel creato.


Il vangelo esorta alla “vigilanza”: vegliare significa agire con saggezza, con l’impegno quotidiano a vivere secondo lo stile indicato da Gesù e nel distacco del cuore dalle cose terrene. Il Signore può venire a noi ad ogni ora e a ciascun credente è chiesto di vivere l’attesa della sua venuta negli avvenimenti della vita d’ogni giorno, per trovarsi pronto e disponibile ad accoglierlo.
Per la prima lettura camminare nelle vie del Signore vuol dire impegnarsi a creare pace nel mondo: Isaia immagina come un grande corteo di popoli che convengono verso la “città della pace”, nella luce del Signore.
Occorre però la consapevolezza dell’importanza del presente, come suggerisce Paolo nella seconda lettura: poiché questo è il tempo in cui Dio viene a salvarci, diventa necessario gettare via le “opere delle tenebre” e indossare le “armi della luce”.

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