Vangelo della domenica (22-12-2019)

IV domenica di Avvento anno a -DIO E’ CON NOI

L’incarnazione di Cristo mette insieme l’ordinario e lo straordinario, il feriale e la solennità, il modo in cui il Verbo entra nella storia è senza precedenti, attraverso una nascita verginale, ma le persone che sono protagoniste di questo evento sono figure umili e semplici, impaurite dai fatti che si verificano e piene di interrogativi. Nella prima lettura il profeta Isaia invita il re Acaz a chiedere un segno da Dio, puntando più sulla fede che su un calcolo politico.

Di di fronte alla rinuncia del re, che è espressione solo della sua realpolitik, il profeta annuncia che sarà Dio stesso a dare un segno. Questo segno di speranza trova conferma nel vangelo, realizzando quella saldatura fra Antico e Nuovo Testamento che S. Agostino ha così espresso: “il nuovo è nascosto nell’antico e diventa chiaro nel nuovo”.Giuseppe, superato il comprensibile timore per eventi che vanno al di là di ogni giudizio umano, accoglie l’incomprensibile accettando di mettersi al suo servizio.
Anche il passo di Paolo (seconda lettura) si inserisce on questa dinamica: l’incarnazione pone Gesù nella condizione della fragilità e della mortalità umana, ma la sua risurrezione segna il compimento trionfale della sua missione e diventa premessa del destino finale di quanti credono in lui.

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