Vangelo della domenica (2-02-2020)

Presentazione del Signore – CRISTO SALVATORE,
LUCE E GLORIA DELL’UOMO

Colpisce, in questa domenica della Presentazione al Tempio, il gesto di Simeone che prende in braccio il piccolo Gesù e dice: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace”. Il gesto di chi “lascia” la vita, dopo averla accolta, vista e contemplata.
Il profeta Malachia richiama l’attenzione sula venuta del messaggero del Signore, portatore di buone notizie perché si dovrà preparare la via del Signore. E’ necessario prepararsi all’incontro che sarà un incontro di purificazione, “sbiancamento” dei peccati perché l’offerta per il Signore, non cose, non animali, ma la propria stessa vita, sia a lui gradita.La lettera agli Ebrei annuncia che il Cristo, sacerdote e ponte tra Dio e gli uomini, ha scelto di prendersi cura non degli angeli, ma “della stirpe di Abramo”. La scelta del figlio di Dio non è quella di “confondersi” o “mischiarsi” fra gli uomini, ma di diventare, grazie alla sua condivisione della natura umana, un “sacerdote misericordioso e fedele”. Proprio perché è diventato uno di noi, può comprendere la nostra debolezza. Accanto a questo tratto di condivisione tipicamente umana risuona il vangelo in cui Luca indica in quel bambino, portato al tempio da Maria e Giuseppe, il Figlio dell’Altissimo. Egli è “luce per illuminare i popoli e gloria di Israele”. Divenuto uomo, non ha perso la sua potenza divina. Con quella egli giudicherà, salverà, dividerà, per ricondurre tutti alla salvezza.

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