Vangelo della domenica (2-01-2014)

PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIOpresentazione

Quest’anno la quarta domenica del tempo ordinario cede il posto alla festa della “Presentazione del Signore”, cioè, l’incontro di Cristo con Simeone ed Anna, nel tempio, secondo il racconto di Luca.
Si tratta di un mistero più doloroso che gaudioso: Maria presenta a Dio il figlio Gesù, glielo offre. Ogni offerta è una rinuncia. Comincia il mistero della sofferenza di Maria, che raggiungerà il culmine ai piedi della croce. La croce è la spada che trapasserà la sua anima.
Ogni primogenito ebreo era il segno permanente e il memoriale quotidiano della “liberazione” dalla grande schiavitù: i primogeniti in Egitto erano stati risparmiati. Gesù, però, il Primogenito per eccellenza, non sarà “risparmiato”, ma col suo sangue porterà la nuova e definitiva salvezza.
E’ nel tempio, luogo per eccellenza del culto, che si compie l’evento: il Signore si rivela “incontrando”, proprio nel tempio, il suo popolo. La sua manifestazione, però, non è fine a se stessa, ma per attuare anche l’incontro tra i fratelli nel nuovo tempio del Signore, che è la Chiesa, particolarmente nel giorno di domenica. Il gesto di Maria che “offre” si traduce in gesto liturgico in ogni nostra Eucarestia. Quando il pane e il vino, “frutti della terra e del lavoro dell’uomo”, ci vengono ridonati come Corpo e Sangue di Cristo, anche noi siamo nella pace del Signore, poiché contempliamo la sua salvezza e viviamo “nell’attesa della sua venuta”. Il culto celebrato nel tempio diventa la continua ed efficace verifica di come nell’esistenza quotidiana ci si aiuta, sostenendosi a vicenda, non dimenticando che tutti devono aiutare gli altri, soprattutto i più deboli, perché essi costituiscono la presenza reale del Cristo.
Gesù, come dice la prima lettura, entra nel tempio per purificare il tempio stesso e i suoi operatori, i sacerdoti e i leviti. Il tempio deve essere puro, non inficiato da interessi commerciali, ma deve essere anche luogo di pace e di riconciliazione, che raduna tutti i popoli trasformando le armi in strumenti di lavoro.
Il tempio è anche il luogo per eccellenza dell’offerta sacrificale, che costituisce il cuore dell’eucarestia. Quel bambino, ora presentato a Dio nel tempio di Gerusalemme, al termine della missione si offrirà al Padre sull’altare della croce per la salvezza dell’umanità. Il tempio non sarà più il luogo dell’offerta di animali, ma di se stessi, per adempiere la volontà di Dio, che, come spada, trafigge il cuore dei fedeli, così come quello di Maria. Da qui la lode che, come quella dell’anziana Anna, sale a Dio dall’immenso tempio dell’umanità, quale sacrificio a lui gradito da sempre.

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