COMMENTO AL VANGELO – V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Il brano del Vangelo secondo Luca della quinta domenica del Tempo Ordinario ci presenta l’episodio della pesca miracolosa e della chiamata dei primi discepoli.
Gesù è già seguito da una folla numerosa, che si accalca intorno a lui per ascoltarlo. Si trova sulle sponde del lago di Gennesaret e ci sono anche alcuni pescatori, stanchi dopo una notte passata infruttuosamente sulla barca. Quando Gesù, dopo aver parlato alle folle, chiede a Simon Pietro, uno dei pescatori, di prendere il largo e gettare nuovamente le reti, la risposta è un misto di esitazione e fede. La prima reazione di Pietro, infatti, è quella di incredulità: lui e i suoi compagni hanno passato tutta la notte sulla barca senza pescare niente, non ha senso impiegare altre energie per quella che apparentemente è una causa persa. Tuttavia, la risposta di Pietro non si esaurisce qui. Benché il comando di Gesù sembri assurdo e illogico da un punto di vista umano, Pietro sceglie di avere fiducia: “sulla tua parola getterò le reti”. Ed ecco che, affidandosi a Gesù, quello che appariva impossibile accade: viene pescata una quantità così grande di pesci che è necessario l’aiuto dei pescatori sull’altra barca. La fede di Pietro ha realizzato qualcosa che, soltanto con le forze umane, non sarebbe stato possibile.
Di fronte a tutto questo, Pietro riconosce la sua condizione umana di peccatore, che ha bisogno del dialogo con il Signore. Ma Gesù, anziché allontanarsi come gli aveva chiesto Pietro, vuole vicino a lui quel pescatore che ha scelto di seguire la sua Parola e gli affida una missione: quella di portare a tutti il messaggio che salva. Gesù non cerca, quindi, qualcuno di perfetto, ma qualcuno che, consapevole dei propri limiti, si metta alla sua sequela per lasciarsi trasformare. E così fanno Pietro, Giacomo e Giovanni, che lasciano tutto per seguire Gesù.
Avvisi
Domenica 9 – alle 18 a Quiesa S.Messa di chiusura della visita Pastorale, presieduta dal Vescovo.
Martedì 11 febbraio – Alle 21 in canonica a Massarosa, incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Alle 21 a Bozzano Associazione Ricreativa Culturale.
Mercoledì 12 – alle 21 al don Bosco riunione catechisti per il Carnevale del 23/2
Giovedì 13 – alle 21 nelle sale parrocchiali a Quiesa, incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Sabato 22 – dalle 9 alle 10 in canonica incontro con il gruppo dei ministri degli infermi.
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Invitiamo chi vuole a mandare il prima possibile articoli e foto per il giornalino Incontro di Pasqua.
2025 9 febbraio – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf
Di impegni c’è ne sono parecchi durante la settimana è una comunità vivace
5^ Domenica t.o.
Nelle letture di questa domenica si può cogliere la volontà che il Signore Dio ha riservato alla salvezza dell’uomo.Isaia il grande profeta viene illuminato dalla visione dei serafini,angeli di fuoco che volano al cospetto di Dio.Seppure così vicini con le ali si coprono il volto perché sarebbero accecati dalla luce incommensurabile, imperscrutabile del Dio vivente proprio come Mosé nel roveto ardente.Le altre ali servono per coprire le loro indegnità, le loro miserie e per volare verso di Lui. Il Profeta si sente in colpa per non aver predicato abbastanza duramente contro il malcostume del suo popolo, per questo un Serafino lo purifica con la brace ardente e lo rende acclarato e degno a compiere ogni iniziativa che il Dio dei padri ha su di lui..e infatti appena chiede chi potrà mandare a predicare una profezia di salvezza subito Isaia risponde “manda me”.
La scena che oggi abbiamo sentito proclamare dall’ambone è propio quella che è rappresentata dalla scultura bronzea che sorregge il leggio del nostro altare.
Dopo una ammissione di colpa e di impurità il Signore ci dona la magnificenza della sua grazia, sta a noi rispondere con generosità come Isaia.
Nel Vangelo abbiamo una racconto che si snoda in aperta Palestina, sulle rive del lago, una predicazione che è diretta alla folla e ai suoi discepoli. Qui il Signore Gesù dice a Pietro di andare in alto cioè dove il lago è più profondo e gettare le reti, sebbene in pieno giorno : due situazioni in cui era impossibile pescare e Pietro lo sapeva bene ….però crede a quella Parola e tutto accade. Anche qui abbiamo una ammissione di colpa ..
“Allontanati da me perché peccatore io sono”
La fragilità di Pietro, il suo riconoscersi inadeguato, indegno, come Isaia, lo hanno però spinto a proclamare con slancio “ credo a quello che mi dici, sulla Tua parola getto le reti.“
Abbiamo questi esempi di fede ,impastata di contraddizione e umana colpa ma l’abbandono al Signore è la chiave della nostra salvezza : Pietro, Isaia e Paolo che riconosce il suo peccato nella storica persecuzione dei cristiani, sono come fari per la nostra vita…però mi chiedo “ davvero come loro crediamo alla Potenza di questa Parola ?”
Ci crediamo e la preghiamo come dice il salmo “Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:hai ascoltato le parole della mia bocca.”