E’ Domenica (8-01-2023) – Battesimo del Signore anno a

COMMENTO AL VANGELO – BATTESIMO DEL SIGNORE

Con la festa del Battesimo di Gesù, che oggi ricordiamo, si chiude il tempo liturgico del Natale.
Il brano del Vangelo secondo Matteo ci narra, infatti, proprio l’episodio del battesimo di Gesù nel Giordano da parte di Giovanni il Battista. Dopo averci ricordato come Gesù sia il Verbo fatto carne, la liturgia pone ancora l’accento sull’umanità di Cristo, sul suo essere il Dio venuto sulla terra per amore dei suoi figli. Gesù, infatti, da Nazareth, va fino al fiume Giordano per poter essere battezzato da Giovanni, come tutti gli altri uomini lì presenti. Si fa uomo a tutti gli effetti, diventando uno di noi. Anche Giovanni, consapevole del fatto che Egli fosse il Messia venuto per la salvezza, si stupisce che Gesù gli chieda di essere battezzato. Ma Gesù, come viene spiegato subito dopo, deve ricevere quel battesimo, affinché il disegno di Dio sia compiuto.
Una volta che il Battista ha battezzato Gesù, avviene però un fatto straordinario: i cieli si aprono e lo Spirito Santo scende sul Battezzato. Ecco che allora il battesimo, dal gesto simbolico di purificazione solo con acqua fatto da Giovanni, diventa sacramento: tramite lo Spirito, noi tutti battezzati siamo diventati figli di Dio e siamo stati chiamati a vivere coerentemente la nostra fede.
A completare il battesimo, avviene un altro fatto prodigioso: Dio fa sentire la sua voce per annunciare agli uomini che suo Figlio è in mezzo a loro e che in Lui si compiace. Si compiace in Lui perché si fa umile e, senza alcuna superbia, porta agli uomini la salvezza, facendoli uscire dalle tenebre del peccato, come quel servo di cui si parla nella prima lettura, dal libro del profeta Isaia.

BATTESIMO DEL SIGNORE – Clicca sopra per leggere la Parola di Dio della domenica

“Fare” comunità

Di Riccardo Pellegrineschi
Venerdì 23 dicembre 2022. Il cielo scuro color grigio angoscia riempie di umido il cuore e la mente, mentre la pioggia fine e impalpabile balocca a mezz’aria – incerta se andare verso il cielo o verso il suolo – e trasforma i fari delle auto in aloni spettrali. Mi sto dirigendo verso Quiesa, ho appena lasciato Massarosa dove mi sono fermato per salutare Don Michelangelo e dove ho assistito agli ultimi concitati preparativi per il coro natalizio dei ragazzi previsto alle 17:30. Sto riflettendo sulle due comunità presenti in chiesa: da un lato quella parrocchiale, locale e contestualizzante ai nostri anni, e dall’altro quella rappresentata dal presepe in allestimento alla porta principale.
A pensarci bene il Presepe, nato insieme al Salvatore la notte di Natale di 2022 anni fa, è l’embrione da cui si è sviluppata non solo la Chiesa ma anche la comunità dei credenti, universale e sempre proiettata verso il futuro, chiamata ad affrontare i cambiamenti del mondo che il divenire del tempo comporta.
La comunità che sorge a intorno alla mangiatoia di Betlemme vede l’incontro tra una coppia di profughi con il loro neonato e un variegato gruppo di persone, tutte differenti tra loro ma accomunati dall’Annuncio fatto loro dagli angeli. Persone semplici, probabilmente di etnie diverse, pastori, carovanieri, agricoltori che cercano di rincuorare i due neogenitori ed aiutarli come possono, concretizzando così i concetti di fratellanza, misericordia, accoglienza, tolleranza, e carità che il Salvatore ci chiederà di perseguire, se vogliamo che gli Atti compendino la Fede.
Mi chiedo allora se non sarebbe meglio vivere l’Avvento nelle nostre case puntando più sul Presepe, allegoria della famiglia e fratellanza, che non sui soliti alberi addobbati con opulenza, soffocati dai festoni e rimpinzati di lucine dai mille effetti. Alberi che, nel caso di abeti naturali, alla fine delle feste finiranno in discarica, vittime del consumismo natalizio. Il presepe è invece sinonimo della Salvezza che il Padre Celeste ci ha donato, un dono che parla di amore per il prossimo, di fratellanza, umiltà e carità per gli ultimi del mondo. Non a caso Gesù nasce da genitori che fuggono dalla persecuzione e che, pur nella loro dignitosa povertà, si sentono ricchi dell’amore reciproco e dell’amore del Padre che li illumina.
Un presepe, per quanto piccolo e semplice , fa riflettere sul bene enorme che una famiglia unita nell’amore rappresenta per tutti i suoi componenti e sui valori cristiani essenziali che sono alla base del buon vivere quotidiano, riflessione che nel periodo di Natale deve essere presupposto per rafforzare il nostro impegno a concretizzare i valori suddetti.

AVVISI
Domenica 8 gennaio – AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
Vedi locandina sul retro del foglietto.

Dal 9 gennaio al 15 febbraio a Bozzano e Piano del Quercione non ci sono le messe feriali durante la settimana.

Martedì 10 – alle 21 in canonica a Massarosa incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Venerdì 13 – alle 21 al Don Bosco incontro del Gruppo Fidanzati

Coloro che desiderano la visita del sacerdote agli ammalati o infermi sia prima del S. Natale che durante le feste, lo facciano presente ad uno dei sacerdoti personalmente o telefonando in parrocchia al numero 0584.93354.

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