E’ Domenica (7-05-2023) – 5a Domenica di Pasqua anno a

COMMENTO AL VANGELO – V DOMENICA DI PASQUA

Nella V Domenica di Pasqua, il brano del Vangelo secondo Giovanni ci propone un discorso fatto da Gesù ai discepoli durante l’Ultima cena. Sapendo che la sua vita terrena sta per giungere al termine, Gesù incoraggia i discepoli a non essere turbati dal suo andare via. Li esorta, anzi, ad avere fede, in Lui e nel Padre, che non sono separati come credevano i discepoli, ma sono l’uno nell’altro: Gesù è Dio fatto uomo ed ha quindi in sé il Padre. Egli è venuto sulla Terra per portarci la salvezza, per “prepararci un posto”. Un posto a cui si accede percorrendo una Via luminosa, che è Verità e dà Vita.
Sono infatti queste le parole con cui Gesù si identifica: Via, Verità e Vita. L’immagine della via richiama quella della porta, del Vangelo di domenica scorsa. Entrambe alludono ad una scelta da compiere e ad un percorso da intraprendere, affinché la nostra fede maturi e progredisca sempre più. La Via ci è indicata chiaramente attraverso la Parola di Dio, che è Verità, e che, se lasciamo che entri nel nostro cuore e nella nostra vita, traccia il cammino da seguire. Non basta dunque un ascolto superficiale della Parola, che si traduce nella mera applicazione di precetti dei quali viene perso il significato più profondo. Serve, invece, un ascolto fatto con il cuore, capace di modellare la nostra vita. Quella che Gesù ci propone è infatti una via che porta alla salvezza, alla vita, ed è tramite Lui che possiamo giungervi, già adesso. Gesù ha lasciato il testimone ai discepoli, e quindi a noi, per agire animati dalla fede in Lui. Al termine del brano, infatti, Gesù ci dice che chi crede in Lui potrà compiere le opere che egli compie: con la potenza della fede possiamo già sperimentare, qui e ora, la gioia della vita in Dio.

5a domenica di Pasqua anno a – clicca sopra per leggere la parola di Dio della domenica

Il rapporto tra Sacro e fede Cristiana -3

Nessuno può negare che le parole di Gesù sul tempio di Gerusalemme e sul tempio del monte Garizim siano state dichiarazioni autorevoli, riguardo alla fine del ruolo di mediazione sacra di un luogo nei rapporti con il Dio vivente. E’ Cristo ormai il vero tempio, la shekinà di Dio, che permette l’adorazione del Padre nello spirito e nella verità che è Lui stesso. E nessuno può negare che le sue dichiarazioni sul sabato rivelino il primato del servizio all’uomo. Ma il cuore della desacralizzazione rivelata dal vangelo è nell’incarnazione di Dio che si è fatto carne, umano fino alla morte e alla morte di croce.
Gesù è diventato ‘sacerdote dei sacerdoti’ raggiungendo la pienezza sacerdotale e diventando degno e capace di portare a termine l’opera della salvezza, non come il sommo sacerdote dell’antica alleanza separato dal mondo e dalla condizione umana, rivestito di manto, tunica e turbante, unto e asperso con il sangue dell’agnello. Questa era la consacrazione del gran sacerdote ! Ma Gesù è consacrato nella direzione contraria: mai consacrato con l’olio ma con lo Spirito Santo, Gesù discende, si abbassa, dalla condizione di Dio verso i peccatori, si spoglia e nella nudità della miseria della carne mortale va alla croce e muore come anti sacrificio per eccellenza, maledetto da Dio e dagli uomini e per questo sospeso tra cielo e terra.
L’atto di consacrazione del Figlio di Dio è al contrario della dinamica della consacrazione sacerdotale. Il sacerdote si separava dalla tavola dei peccatori, Gesù si sedeva alla tavola dei peccatori! Non si poneva in separazione dal mondo e dal suo popolo. E quando come il sommo sacerdote Gesù si faceva intercessore per i suoi fratelli restava tuttavia in mezzo a loro, ai peccatori: sulla croce è stato appeso tra due malfattori, nella solidarietà con noi verso i quali estendeva la sua santità.
Il corpo di Gesù, la sua vita è stata il vero sacrificio, offerto liberamente e per amore al Padre. Perciò Gesù è il sacerdote dei sacerdoti per l’eternità, che pone fine al sacerdozio di Aronne, e pone fine al tempio!
Sì, sacerdozio, sacrificio e vittima non hanno più ragione di esistere perché ormai identificati nella persona di Gesù Cristo!.
Per questo il Nuovo Testamento abbandona il linguaggio del sacro e attesta che con la venuta di Cristo non ci sono più realtà separate, consacrate: nessun luogo è sacro se non il corpo di ogni essere umano, nessuna autorità è sacra nella Chiesa e nel mondo, perché tutte le realtà sono chiamate alla santificazione dell’esistenza. Per noi cristiani non c’è più sacralizzazione della legge, né dei templi, né del culto, né della terra, né delle persone, e la salvezza sta nel riconoscimento della nostra miseria, del nostro peccato e nell’accoglienza dell’amore gratuito di Dio che non dobbiamo mai meritare ma solo accogliere nello stupore della fede. (-continua-).

AVVISI

Domenica 7 – a Camaiore dalle 9 alle 17 ritiro di 1a Comunione. Nel pomeriggio i genitori hanno le loro attività e tutti concludiamo con la Messa alle 16.
Alle 15 a Bozzano festa di primavera e alle 20 cena sociale (vedi locandina).
Alle 19 agli Sterpeti cena dei fidanzati.
Lunedì 8 – a Gualdo alle 21 nel centro Civico ex asilo incontro sinodale.
Alle 21 riunione online dei catechisti delle medie e dopo cresima.
martedì 9 – In canonica a Massarosa alle 21 incontro sulla parola di Dio della domenica.
Mercoledi 10 – alle 21 al Don Bosco riunione in preparazione al Corpus Domini, invitati commercianti, Comune ed associazioni di volontariato. Vogliamo rendere partecipata la festa.
Alle 21 a Bozzano c è il Santo Rosario animato dall’ Unitalsi con don Damiano Pacini.
Giovedì 11 – dalle 15,30 alle 17,30 a Bozzano oratorio.
alle 21 al Bertacca da Maria Agnese e Beppino, incontro sulla parola di Dio della domenica.
Venerdì 12 – a Massarosa nell’orto del prete alle 20 Pizza con il gruppo cresimati e genitori.
Sabato 13 – alle 9,30 confessione bimbi di 1a Comunione.
Alle 9,30 in canonica incontro dei ministri degli infermi.
Inizia alle 21 alla Polla del Morto bassa la novena di Santa Rita in vista della Messa che il 22 maggio diremo alla cappellina stessa.
Domenica 14 – al termine delle messe di Massarosa benedizione alle mamme in attesa e alle neomamme.

Dal 1° maggio alle 21 in casa di Felice Pellegrini in v. Fontana 138 a Bozzano recita quotidiana del rosario.

Ogni mercoledì del mese di Maggio a Gualdo alle 21, rosario in vari luoghi del paese. Per informazioni sentire Angela 3455280158

Nel mese di maggio tutte le sere (esclusa la domenica) alle 21 in casa di Annamaria davanti alla chiesa di S. Rocco a Massarosa, recita del rosario.

7 maggio 2023 – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

One Reply to “E’ Domenica (7-05-2023) – 5a Domenica di Pasqua anno a”

  1. Riccardo Pellegrineschi

    Per i discepoli il momento è dei più tristi, avvertono l’ineluttabilità degli eventi previsti dalle Scritture dei Profeti, sanno che presto Gesù li lascerà e sono incapaci di guardare al futuro senza smarrimento ; temono di essere inadeguati, di sbandarsi e abbandonare la sequela del Maestro, cosa che in effetti accadrà.
    Il Messia avverte questa loro negatività e angoscia e cerca di rincuorarli e incoraggiarli, evitando parabole nelle quali possono smarrirsi e usando piuttosto un linguaggio più semplice e diretto : ecco così il trittico via/verità/vita.
    Cristo è infatti “via” in quanto è passaggio alla vita celeste, è il tramite tra l’esistenza nostra terrena e quella che ci attenderà presso il Padre, che per l’amore che nutre per noi sacrificherà il Figlio. E in questo passaggio Gesù è il buon pastore e guardiano che nel vangelo della scorsa domenica ha sorvegliato l’ingresso del gregge affidatogli dal padre, affinché nessuno andasse perduto.
    Cristo è “verità”, perché nel Verbo del Padre sta la verità e il Messia è il Verbo che si è fatto Carne.
    Cristo è la “vita”, perché dopo la sua esperienza terrena, dal Cielo ci apre le braccia nella Luce e ci indica la strada verso la Vita Eterna e per la quale ci ha preparati chiedendoci – lasciandoci massima libertà di scelta– di vivere in modo nuovo una vita terrena nuova, seguendo la sua Parola e cercando di concretizzarla, sia come singoli individui che come comunità.
    Per concludere, mi piace pensare che Gesù dimostra la sua bontà anche quando rimprovera molto blandamente Filippo al quale, nonostante la sua richiesta – stile “tutto e subito” di vedere direttamente il Padre, gli viene bonariamente ricordato di tutte le volte che il Figlio dell’Uomo ha parlato e spiegato che le sue Opere sono desiderio del Padre per il bene di tutti gli uomini. Nelle sue ultime ore Cristo sembra diventare il fratello maggiore di tutti noi lattanti che abbiamo appena iniziato a gattonare, ad alzarci e aprovare a muovere i primi passi lungo la strada che Lui ci ha indicato, sempre pronto a risollevarci e rincuorarci ogniqualvolta cadiamo.

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