E’ Domenica (27-04-2025)- 2a domenica di Pasqua o della Divina Misericordia

COMMENTO AL VANGELO – II DOMENICA DI PASQUA

Nella seconda domenica di Pasqua, il brano del Vangelo secondo Giovanni ci parla della prima apparizione di Gesù ai discepoli dopo la sua risurrezione.
L’episodio si svolge nel giro di una settimana, a partire dal giorno della risurrezione. I discepoli si trovano, timorosi, chiusi in una stanza. Quel giorno, la mattina presto, Maria Maddalena si era recata al sepolcro e, trovatolo vuoto, era corsa ad annunciarlo ai discepoli, ma solo Pietro e Giovanni erano andati al sepolcro, per poi però ritornare a casa. La sera di quello stesso giorno,Gesù appare ai discepoli, viene per portare loro la luce della risurrezione, mentre si trovano ancora nel buio dello sconforto, quando ancora non è operante in loro la forza dello Spirito Santo. Gesù si presenta con le ferite che l’esperienza umana della morte ha lasciato su di Lui, il Figlio di Dio: le mani hanno il segno dei chiodi e sul fianco lo squarcio del colpo di lancia.
In quel suo manifestarsi ai discepoli, Gesù porta il dono della pace che dà gioia e affida loro la missione di diffondere il suo messaggio di amore, come egli ha fatto su mandato del Padre. Non solo: con la forza dello Spirito Santo, ai discepoli è anche data la missione di portare a tutti il perdono, la Riconciliazione, la misericordia di Dio che in questa domenica ricordiamo.
In quella stanza non c’è, però, Tommaso, che inizialmente non crede a quello che gli altri gli raccontano (come pure gli altri discepoli non avevano creduto all’annuncio della Maddalena). Gesù si manifesta quindi una seconda volta dopo otto giorni e di fronte a Lui Tommaso professa con convinzione la sua fede: “Mio Signore e mio Dio” sono le sue parole. Tommaso fa esperienza profonda della misericordia di Dio e riconosce in Gesù il centro della sua vita, il punto fermo da cui tutto si irradia.

AVVISI
Lunedì 28 – alle 21 a Massarosa centro ‘ti ascolto’.
Martedì 29 – alle 21 in Canonica, incontro sulla parola di Dio della domenica.
Mercoledì 30 – triduo del Carmine: alle 21 s. Messa nella cappellina agli Sterpeti. (non c’è la messa delle 18 a Massarosa)
Giovedì 1 – triduo del Carmine: s. Messa alle 18 in chiesa a Massarosa.
Alle 21 a Quiesa nei locali parrocchiali incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Venerdì 2– triduo del Carmine: s. Messa agli Alpini alle 21. (non c’è la messa delle 18 a Massarosa).
Alle 21 a Massarosa incontro del gruppo Fidanzati.
Sabato 3 – per la Festa della Madonna del Carmine a Massarosa alle 20,30 Messa e a seguire processione.
Domenica 4 maggio – Pellegrinaggio diocesano della Versilia alla Cattedrale di Lucca (vedi locandina).
Lunedì 5 – alle 18 a Massarosa Messa per i Confratelli defunti.

Sabato 3 e domenica 4 maggio a Quiesa elezioni per il rinnovo delle cariche della Misericordia presso il ‘Centro Civico’

2025 27 aprile- clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

One Reply to “E’ Domenica (27-04-2025)- 2a domenica di Pasqua o della Divina Misericordia”

  1. Mary Coppecchia

    II domenica di Pasqua .anno c

    Le letture di questa domenica sono tratte dal Nuovo testamento e ci vogliono sottolineare in momenti diversi un’unica verità indiscutibile, incommensurabile, non trattabile : la resurrezione di Gesù e la conversione dei primi cristiani nella comunità di Gerusalemme.
    Nella prima lettura gli undici apostoli si ritrovano nel porticato del tempio detto di Salomone dove era solito predicare Gesù e lì testimoniano gli eventi che hanno visto personalmente , la morte del Signore sul legno della croce e la sua resurrezione . Cominciano a predicare al popolo di Gerusalemme e , dice il testo, tutti gli apostoli compiono prodigi, non solo Pietro con la sua ombra ; la fede comincia da questo luogo a contaminare anche i paesi vicini.Infatti vengono portati su letti e barelle ammalati e posseduti da spiriti immondi e tutti sanati.

    Nel libro dell’Apocalisse della seconda lettura si parla della visione di Giovanni che si trovava confinato a Patmos, un’isola greca in cui i Romani esiliavano i nemici dell’impero. Siamo all’inizio del libro e quello che il Signore manifesterà in seguito è qui tratteggiato con simboli e affermazioni che richiamano i fondamenti della vita di Gesù : la morte, la discesa agli inferi, la resurrezione della carne e la glorificazione alla destra del Padre. Questa Parola viene detta a noi oggi perché possiamo credere come Giovanni alla visione del Cristo /Dio .
    Giovanni viene come rapito in estasi e colui che vede e che gli parla è Gesù, uno simile a un Figlio d’uomo. Gesù si presenta con grande maestà, ha sette candelabri in mano , abito lungo come i sacerdoti e cintura d’oro come i re: Gesù dunque sacerdote e re, Dio glorificato dal Padre, indica a Giovanni cosa deve scrivere , si manifesta dicendo di essere il primo e l’ultimo, il vivente, quindi allude alla morte e resurrezione poiché ora vive per sempre; infine nella terza affermazione accenna alla discesa agli inferi, non è descritto il modo ma è messo in evidenza l’effetto che ha avuto la vittoria sulle potenze infernali : il Cristo ha le chiavi della morte e degli inferi, segno che ha vinto in battaglia contro le potenze del male.
    Tutto quello che è stato nel passato, il presente e il futuro Giovanni lo dovrà scrivere perché questa rivelazione della redenzione porterà a credere che il Signore conduce la storia , la fine , il giudizio e il nuovo mondo di Dio.

    Nel Vangelo la manifestazione del Signore risorto la sera di Pasqua incontra l’ incredulità degli apostoli perché si presenta in un modo quasi magico, comparendo all’improvviso e attraversando i muri: segno che c’è stata una trasformazione nel corpo… ma poi si fa riconoscere attraverso il saluto e mostrando le ferite.Soprattutto soffiando su di loro lo Spirito Santo e consegnando il ministero del sacerdozio nella conversione e nel perdono dei peccati a quanti accetteranno il Dio dei cristiani da loro predicato.In questo primo incontro di Gesù con i suoi cari discepoli , dopo la resurrezione, sentiamo tutta la gioia per il maestro ritrovato e la responsabilità del mandato che Gesù rimette loro” ora io mando voi” ….

    Abbiamo da poco festeggiato la Pasqua di resurrezione di Gesù e la morte di Papa Francesco ottenebra i nostri cuori perché è tornato nella Gerusalemme celeste e noi sentiamo il vuoto che lascia .La grande distanza tra noi e gli apostoli che quella sera hanno rivisto il Signore è colmata oggi dalla certezza che la vita trionfa sulla morte , che siamo benedetti , perché crediamo senza aver visto- come Tommaso- i segni della passione impressi nel corpo di Gesù. In Lui crediamo che il Santo Padre ha combattuto la sua battaglia , ha finito la sua corsa terrena , ha mantenuto la fede -come San Paolo- e si abbandona nelle braccia del suo Signore , l’amato Sposo della Chiesa che ha servito con il suo magistero pregnante di Amore verso il cielo e verso i fratelli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Categorie

Visite

Visite 2.142

Giorni nell'intervallo 28

Media visite giornaliere 77

Da una qualsiasi SERP 103

IP unici 908

Ultimi 30 minuti 2

Oggi 12

Ieri 208