COMMENTO AL VANGELO – VI DOMENICA DI PASQUA
Nella sesta domenica di Pasqua continua l’ascolto del Vangelo secondo Giovanni, in cui ci viene riportata una parte del discorso fatto da Gesù dopo l’Ultima Cena.
Essendo al termine della sua vita terrena, Gesù ricorda ai discepoli ciò che è veramente importante e che costituisce il fulcro del suo messaggio. Dopo il “comandamento nuovo” del brano di domenica scorsa, Gesù ribadisce l’importanza dell’ascolto della Parola che viene da Dio Padre e che Lui ha portato agli uomini. Per essere veri cristiani, che amano Gesù, bisogna quindi mettersi in ascolto e lasciare che la Parola penetri in noi, in modo che il Signore possa “prendere dimora presso di noi”.
Infatti, anche dopo il termine dell’esistenza terrena di Gesù, non viene meno la sua vicinanza all’uomo. Ai discepoli è annunciata la venuta di un aiuto, che darà loro la forza necessaria per testimoniare a tutti i popoli la Parola di Dio: lo Spirito Santo. I discepoli, dopo la morte di Gesù, non saranno lasciati soli, ma lasceranno operare in loro lo Spirito Santo, così da poter dar vita alla prima forma di Chiesa. Allo stesso modo, anche noi possiamo lasciar lavorare lo Spirito su noi stessi, aprendogli il nostro cuore.
Per questo Gesù dice ai suoi discepoli “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. La pace di Gesù non è la pace come viene comunemente intesa, ma è qualcosa in più: è Dio che, tramite la sua Parola, opera in noi e in noi prende dimora, se glielo permettiamo. Non c’è motivo, dunque, di temere che il Signore sia lontano da noi, perché Egli è sempre presente. Lasciamo che la pace che Gesù ci ha lasciato ci pervada e ci plasmi, rendendoci saldi nella fede e capaci di trasformare in opere concrete gli insegnamenti del Vangelo.
AVVISI
Lunedì 26 – a Viareggio Giubileo Interdiocesano del mondo del lavoro (vedi locandina).
Martedì 27 – Alle 21 in Canonica, incontro sulla parola di Dio della domenica.
Mercoledì 28 – a Massarosa alle 21 Segreteria allargata del CPCP.
Giovedì 29– Alle 21 a Massarosa gruppo Fidanzati.
Alle 21 a Quiesa nei locali parrocchiali incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Alla Migliarina a Viareggio alle 21 incontro di formazione per i ministri degli infermi.
Venerdì 30 – alla cappellina della Polla del Morto Alta alle 20,30 rosario e a seguire s. Messa e al termine rinfresco. In quel giorno non c’è la Messa delle 18 in cappellina a Massarosa.
Sabato 31 – dalle 9 alle 10 in canonica a Massarosa incontro del gruppo dei ministri degli infermi.
A Bozzano alle 18,30 Messa in piazza Padre Damiano (vedi locandina).
Domenica 1 e lunedì 2 – Formazione animatori Grest.
Sabato 7 giugno – dalle 10 alle 11 nella sala biblioteca a Massarosa 4° incontro di formazione liturgica sulla Messa aperto a tutti.
ROSARIO DEL MESE DI MAGGIO
A Massarosa tutti i giorni alle 17,30 in cappellina.
A Massarosa da Anna Maria Giannecchini vicino alla chiesina di San Rocco tutte le sere alle 20,30.
A Gualdo Mercoledì 28 alle 21.
A Quiesa non sarà celebrata la S. Messa feriale, ma sarà recitato S. Rosario dal lunedì al venerdì alle ore 20.30, mentre sabato e domenica alle ore 17.20 prima della S. Messa.
Tutti i lunedì alle 21 alla cappellina della Polla del Morto bassa recita del rosario con l’intenzione particolare per le persone ammalate della Comunità.
2025 25 maggio – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf
In questa sesta domenica di Pasqua si proseguono le letture del Nuovo Testamento del Vangelo delle domeniche precedenti e la madre Chiesa sapientemente ci fa conoscere i fondamenti della nostra fede e ci prepara all’Ascensione e alla Pentecoste.
Nel libro degli Atti degli Apostoli vengono rappresentate alcune difficoltà della chiesa primitiva, fondata sulla evangelizzazione di Paolo e Barnaba e da questi episodi narrati si capisce come è stato delicato quel momento di conversione per la chiesa nascente e come è stato superato : attraverso una decisione concorde e unanime tra gli apostoli gli anziani e le chiese, guidati sempre dallo Spirito .
Era successo che alcuni giudei ( cioè ebrei )convertiti predicavano ai pagani ,senza un mandato apostolico, che bisognava osservare la Legge di Mosé per avere la salvezza, e quindi era necessaria la circoncisione . Naturalmente Paolo e Barnaba non potevano concordare con quanto predicato da loro perché la Salvezza viene da Gesù, dal Risorto , non dalla Legge…ma come non creare divisione tra i giudei e i pagani e armonizzare la Verità proclamata con la prassi religiosa ?I discepoli decidono di rivolgersi a Pietro, agli anziani e tornano a Gerusalemme raccontando quello che sta dividendo la chiesa di Antiochia, di Siria e Cilicia.Abbiamo in questo racconto un bellissimo esempio di come la fede in Gesù non si impone, la conversione degli uomini viene da Dio e l’evangelizzazione porta frutti se seguita dall’esempio e dalla comunione fraterna dei discepoli.
Si decide di scegliere inviati che porteranno una lettera indirizzata ai pagani di quelle comunità in cui viene richiesto di seguire alcune regole che possano facilitare lo stile di vita dei pagani nei confronti dei giudei: che i pagani convertiti si astengano :1)almeno dalla contaminazione degli idoli cioè dalle carni dei sacrifici dei pagani 2) dai matrimoni illegittimi intesi tra consanguinei 3) dalle carni rosse e dal sangue , il di cui gli ebrei si astenevano per legge.. nel documento si sottolinea che “ Lo Spirito Santo e noi non intendiamo sottoporvi ad altro peso.State bene ” Sono le prime discordie che nascono in una ecclesia che sta nascendo nelle diversità dei modi, dei costumi e della religiosità, proprio come accade ancora ai nostri giorni, nelle terre della grande Asia, dell’Oceania, del medio oriente ancora da evangelizzare.
Il libro dell’Apocalisse ci descrive lo splendore della Gerusalemme celeste che scaturisce dall’intimo mistero di Dio e splende come una gemma cristallina. Ricorre il numero dodici nelle porte e nelle fondamenta della città : dodici come le tribù dei figli di Israele, dodici come gli apostoli.Un angelo sta a guardia della porta per impedire l’entrata a chi non è dei salvati, solo coloro che hanno servito il Signore anche senza saperlo , come dice l’evangelista Matteo, potranno entrare.. ma il Dio dell’amore e della misericordia non vuole qui sottomettere al giudizio …in realtà è nella libertà dell’uomo accogliere per fede l’annuncio della salvezza, chi questo annuncio lo rifiuta o lo sconfessa …non potrà gustare la vita eterna ed entrare nella città santa.
E questa Gerusalemme nuova non ha più bisogno di un tempio ,di una chiesa perché è Dio stesso il tempio e Gesù l’Agnello immolato; quello che in terra è stato creduto per fede sarà reale, splendente , glorioso: vedremo Dio faccia a faccia perché egli abitera’ nella stessa sostanza delle nostre anime .
Nel brano del Vangelo Giovanni prosegue la narrazione dell’ultima cena; la scorsa domenica Gesù ci ha dato un comandamento nuovo , oggi ci parla dell’amore di Dio verso lui e verso di noi.Ed ecco che per la prima volta il Paraclito viene identificato con lo Spirito Santo e davvero possiamo contemplare qui il mistero della Trinità. Lo Spirito non è un sostituto di Gesù ma Colui che continua la sua opera, inviato dal Padre per insegnare e far ricordare tutto quello che è accaduto. E se nell’ascensione ci verrà consegnata una Parola che ci rassicura “sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”, nella Pentecoste ricordiamo la discesa dello Spirito con i suoi doni di sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza e timor di Dio.
Così non dobbiamo temere il male, né essere turbati perché il Signore ci ha lasciato la pace cioè Lui, il consolatore, il difensore nostro, il primo saluto che il risorto rivolge ai suoi discepoli .
Grazie di tutte le informazioni