E’ Domenica (23-03-2025) – 3a domenica di Quaresima – anno c

COMMENTO AL VANGELO – III DOMENICA DI QUARESIMA

Nel brano del Vangelo della terza domenica di Quaresima, Gesù trae spunto da due avvenimenti tragici di cronaca per esortare alla conversione. Gli viene, infatti, riferito dell’uccisione di alcuni Galilei da parte dei soldati romani e Gesù stesso parla del crollo della torre di Siloe a Gerusalemme nel quale morirono varie persone.
Secondo la convinzione allora diffusa, le disgrazie che accadevano alla persona erano causate da una sua colpa, da un peccato per il quale venivano puniti da Dio. Gesù smonta questa convinzione: le persone che sono morte in quei due tragici avvenimenti non sono più peccatrici degli altri. Dalla notizia di questi due episodi si può, però, fare una riflessione, che Gesù propone ai suoi interlocutori. La vita terrena di ogni uomo è limitata, ha un inizio e una fine, per questo bisogna sfruttare al meglio il tempo che è compreso in questo intervallo. Da lì scaturisce l’invito alla conversione che ci viene proposto in questo tempo di Quaresima: convertiamoci e scegliamo di seguire Gesù, mettendo a frutto il tempo che ci è concesso nel miglior modo possibile.
Il Vangelo di oggi ci fa vedere anche, attraverso una parabola, l’atteggiamento del Signore nei nostri confronti. Un albero che non produce frutti potrebbe apparire un inutile spreco di energie che il contadino fa per mantenerlo in vita; sarebbe più conveniente tagliarlo. Tuttavia, il vignaiolo che lo cura – in cui possiamo vedere la figura di Gesù – chiede al padrone del terreno che gli sia concesso ancora un altro anno per lavorare sulla pianta, affinché possa produrre frutto. La pazienza e la misericordia di Dio, quindi, ci concedono sempre un’opportunità di miglioramento, durante il tempo della nostra vita, purché da parte nostra ci sia la conversione a cui ci esorta Gesù per essere suoi collaboratori.

Avvisi
Domenica 23 – a Quiesa alle ore 11 s. Messa presieduta dal Vescovo nel 50° di sacerdozio di Padre Franco. Da tutta la Comunità di Massarosa i più cordiali auguri.
Lunedì 24 – alle 21 a Massarosa Centro ‘ti ascolto’
Martedì 25- al don Bosco secondo incontro di Quaresima in collegamento video con la Diocesi. Siamo tutti invitati. Tema ‘sopportare la fatica’.
Mercoledì 26 – a Bozzano alle 19 cena con i genitori e i ragazzi di 5a elem di Massarosa.
alle 21,15 a Piano del Quercione Adorazione Eucaristica della Comunità.
Giovedì 27 – A Bozzano dalle 18 alle 22 Formazione Animatori Grest.
alle 21 nelle sale parrocchiali di Quiesa, incontro sulla parola di Dio della domenica.
Venerdì 28 – ‘24 ore per il Signore’ (Vedi locandina a lato).
Sabato 29 – dalle 9 alle 10 in canonica a Massarosa incontro dei ministri degli infermi.
****
SABATO 29 E DOMENICA 30 È LA GIORNATA NAZIONALE UNITALSI CHE SARÀ PRESENTE NELLE CHIESE CON BANCHETTI PER LA VENDITA DELLA PASTA
Grazie mille buona giornata

Invitiamo chi vuole a mandare entro il mese di marzo articoli e foto per il giornalino Incontro di Pasqua.

Ringraziamo i genitori dei ragazzi che hanno ricevuto la Cresima recentemente, per le spese offerte al centro ‘Ti ascolto’.

Pellegrinaggio per Coppie a Roma il 24-25 aprile. Quota € 180,00 – per informazioni telefonare a Don Giorgio, Primetta o Alessia.

Comunità di Massarosa – Pellegrinaggio a Roma per il Giubileo 2025 con bus granturismo 5 e 6 giugno. Costo € 250,00
(vedi locandina a lato).

2025 23 marzo – clicca sopra per leggere il foglietto in formato pdf

One Reply to “E’ Domenica (23-03-2025) – 3a domenica di Quaresima – anno c”

  1. Mary Coppolecchia

    III domenica di quaresima anno c

    Le letture di questa domenica nella loro varietà e complessità in un primo momento ci sgomentano un po’ perché vi sono richiami a brutti eventi, minacce, soprattutto nel Vangelo mentre nelle altre letture si raccontano episodi dell’antico testamento che sono fondativi di una promessa realizzata ma non senza brutti episodi e richieste durissime da parte di Dio.
    Il racconto del roveto che brucia e non si consuma ha tanto incuriosito Mosé che dal suo pascolo viene attirato sul monte Oreb , che poi é il Sinai, e qui una voce potente lo costringe a togliersi i sandali perché quello è un luogo santo, che non si può calpestare e portarne via la polvere. Mosé capisce subito che si tratta di una teofania, cioè una manifestazione del Dio di Abramo, Isacco , Giacobbe ….infatti si copre subito il volto perché non si può vedere Dio e rimanere in vita.
    Le sante parole che Mosé ascolta raccontano di gesta e azioni che Dio si aspetta da lui, ormai vecchio e accasato, gli sembra di sentire una favola perché lui sa bene che non ha la forza per compiere la liberazione del popolo prigioniero in Egitto, sa bene che anche tornando là dopo tanti anni nessuno ormai lo conoscerà più, e poi è impedito nel parlare, balbetta ..come farà ? Soprattutto, a nome di chi parlerà ?
    A questi dubbi ecco le prime rassicurazioni del Signore: sarà Lui che aiuterà Mosé in questa impresa.Nei capitoli successivi gli mostrerà come convincere il faraone ,con il bastone tramutato in serpente e l’acqua in sangue… ma qui , di fronte a questa voce e davanti al calore del roveto che non si consuma Mosé si affida a queste parole, ci crede per la prima volta sente come deve essere chiamato il Dio che parla: Io Sono colui che Sono , cioè l’ Essente , colui che Era , È e Sarà.
    La seconda lettura racconta il seguito degli episodi che seguirono questa teofania . Infatti S .Paolo parla ai Corinzi rammentando che sì, il popolo fu liberato dal faraone per mano di Mosé, lasciò il paese di Egitto per andare nella terra promessa ma mica tutti ci arrivarono perché avevano avuto comportamenti sbagliati, avevano dubitato , non credevano nella promessa del Dio dei loro padri.Tutte queste cose vengono riferite da S. Paolo perché siano un monito anche per noi ; dobbiamo affidarci al Signore piuttosto che alle nostre sicurezze : “chi crede di stare in piedi guardi di non cadere”.
    Nel Vangelo Luca ci parla di due fatti di cronaca uomini ammazzati dai Romani durante forse un sacrificio nel tempio e di altri rimasti sotto il crollo di una torre :Gesù non dice che gli uni sono peccatori più di tutti gli altri Galilei, ma se non c’è la conversione tutti periranno …come a ricordarci che la vita con le sue miserie, ferite e seduzioni può essere fatale per la nostra crescita spirituale ..poi racconta la parabola del fico sterile ed ecco l’insegnamento per questo tempo di quaresima .Il Signore ci dà tempo per cambiare la nostra vita così come il vignaiolo chiede per il fico che non porta frutti. C’è una condizione che però dobbiamo rispettare : l’albero sarà zappato, concimato, potato, ci si prenderà cura di lui e forse i frutti arriveranno.. Il Signore è misericordioso e concede anche a noi il tempo per avere cura della nostra vita, correggere gli sbagli, moltiplicare le opere buone di giustizia, concordia verso i familiari, i fratelli, la comunità .In questo tempo di quaresima le letture di oggi ci impegnano a vivere la certezza di un Dio che sarà per sempre il nostro Padre, il Dio dei viventi del roveto ardente e ci donano la Misericordia del Figlio suo, che attende il nostro cambiamento come un vignaiolo fedele.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Categorie

Visite

Visite 1.720

Giorni nell'intervallo 28

Media visite giornaliere 61

Da una qualsiasi SERP 180

IP unici 679

Ultimi 30 minuti 0

Oggi 12

Ieri 42