E’ Domenica (18-05-2025) – 5a Domenica di Pasqua – anno c

COMMENTO AL VANGELO V DOMENICA DI PASQUA

Il brano del Vangelo secondo Giovanni, che la liturgia ci propone in questa quinta domenica di Pasqua, ci riporta all’Ultima Cena. L’episodio narrato, infatti, si svolge subito dopo che Giuda, avendo in cuore di tradire Gesù, si allontana dal cenacolo dove erano riuniti Gesù e i discepoli.
A fare da contrasto con il tradimento di Giuda, ci sono le parole che Gesù, ormai giunto quasi al termine della sua vita terrena, lascia ai discepoli per compendiare tutto il suo insegnamento. Il “comandamento nuovo” di Gesù ci riporta all’essenza del cristianesimo, mettendo al centro l’amore. “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” sono le parole di Gesù, che mettono in luce come tutto abbia origine a partire da Lui. L’amore che dobbiamo portare al prossimo è quello che Dio ha per l’uomo. I discepoli sono invitati ad amare allo stesso modo in cui Gesù li ha amati e, ugualmente, quest’invito è rivolto anche a noi. Tenendo come modello l’amore infinito di Dio nei nostri confronti, facciamone tesoro e mettiamolo “in circolo” con chi incontriamo sulla nostra strada.
Il comandamento nuovo lasciato da Gesù non vuole essere un “undicesimo comandamento”, ma una sintesi che racchiude efficacemente in sé tutta la Parola. Essere fedeli a questo comandamento significa, infatti, dare gloria al Signore ed è quello il segno che ci stiamo comportando come veri cristiani. Gesù, infatti, dice ai discepoli che saranno riconosciuti tali dagli altri proprio in base all’amore. Allo stesso modo, noi possiamo renderci veri testimoni del Vangelo se riconosciamo di essere amati da Dio e, di conseguenza, portiamo anche agli altri questo amore.

AVVISI
Lunedì 19 – a Bozzano alle 21 Associazione Ricreativa Culturale.
Martedì 20 – Alle 21 in Canonica, incontro sulla parola di Dio della domenica.
Alle 21 a Massarosa gruppo Fidanzati
Mercoledì 21 – alle 18,30 a Bozzano Comitato Padre Damiano.
Alle 20,30 a Quiesa prove per la Comunione.
Giovedì 22– A Quiesa alle 16 Consiglio Affari Economici per lavori al tetto della Chiesa.
A Bozzano alle 18,30 formazione Animatori Grest.
Alle 21 a Quiesa nei locali parrocchiali incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Messa alle 21 alla cappellina di Santa Rita alla Polla del Morto (quel giorno non c’è la messa delle 18 a Massarosa).
Venerdì 23 – a Massarosa alle 21 riunione per preparare il Corpus Domini.
Sabato 24 – alle 10 benedizione alla cappella sulla cima del monte Quiesa al bivio con Chiatri e Compignano.
Domenica 25 – Alle 11 a Quiesa Messa di Prima Comunione e la sera non c’è la Messa delle 18.
Non c’è la Messa delle 10 a Montigiano e delle 11 a Massarosa.
Venerdì 30 – alla cappellina della Polla del Morto Alta alle 20,30 rosario e a seguire s. Messa. In quel giorno non c’è la Messa delle 18 in cappellina a Massarosa.
Giovedì 12 giugno – Pellegrinaggio a Roma in treno. La quota di partecipazione (treno e pranzo) è di € 90,00. vedi locandina.

ROSARIO DEL MESE DI MAGGIO
A Massarosa tutti i giorni alle 17,30 in cappellina.
A Massarosa da Anna Maria Giannecchini vicino alla chiesina di San Rocco tutte le sere alle 20,30.
A Gualdo Mercoledì 21 alle 21.
A Quiesa non sarà celebrata la S. Messa feriale, ma sarà recitato S. Rosario dal lunedì al venerdì alle ore 20.30, mentre sabato e domenica alle ore 17.20 prima della S. Messa.
Da martedì 13 a mercoledì 21 maggio alla Chiesina della Polla del Morto bassa c’è la novena a Santa Rita e il rosario. Tutte le sere alle 21, compresi sabato e domenica.

2025 18 maggio – clicca sopra per leggere il foglietto in formato pdf

One Reply to “E’ Domenica (18-05-2025) – 5a Domenica di Pasqua – anno c”

  1. Mary Coppolecchia

    5^domenica di Pasqua .anno c

    La Parola di Dio che oggi viene proclamata ci fa conoscere alcuni aspetti fondanti della vita cristiana , e soprattutto ci indica la via, il cammino da seguire se vogliamo essere discepoli di Gesù ed entrare nel regno di Dio.
    La prima chiesa che si sta formando a seguito della predicazione di Paolo e Barnaba, come ci viene raccontata negli Atti degli Apostoli , si diffonde a nord della Palestina, nella attuale Turchia, e nel viaggio di ritorno ad Antiochia proprio oggi sentiamo che Paolo conferma nella fede i fratelli che si sono convertiti e accenna alle tribolazioni che servono per entrare nel regno , riferendosi a ciò che è stato raccontato nei capitoli precedenti e cioè le angherie , sofferenze e anche torture subite dagli apostoli per la diffusione della buona novella.Tuttavia, mentre Paolo e Barnaba cominciano a individuare responsabili di ogni comunità che aiutano e mantengono il legame con loro, tutto si svolge nel digiuno e nella preghiera per affidare ogni scelta all’illuminazione dello Spirito.Gli apostoli al loro ritorno sono contenti della evangelizzazione dei pagani ed è una gioia che viene dalla pace del cuore , per aver osservato e compiuto il mandato di Gesù che li aveva inviati a predicare a tutti i popoli il Regno che non è di questa terra ma dei cieli.
    E nella seconda lettura ecco che ci viene presentato lo splendore della città eterna, la Gerusalemme celeste che accoglierà nella gloria di Dio tutti quelli che aspirano a diventare discepoli di Cristo , cittadini del Regno.Si delinea qui la differenza tra la Chiesa e il Regno :la prima è del presente, espressione di una comunità terrena dove il Signore opera per mezzo dello Spirito Santo , dei sacramenti, delle Scritture , una realtà che Lui ha stravolto perché Lui ha fatto nuove tutte le cose ;il Regno è la mèta futura, dove ci prepariamo ad andare , la città di Sion dove ogni gioia, sete di pace , giustizia, tenerezza e amore saranno pieni e appagati.
    Gesù ci ha detto che il Regno dei cieli è già qui: è Lui che ce lo ha preparato ….è già e non ancora ….
    Nel Vangelo ,durante l’ultima cena , Gesù ci indica la via per gustare qui la beatitudine del regno: amatevi gli uni gli altri come ho fatto io.
    È un comandamento nuovo perché fino ad ora la Legge diceva “Ama il prossimo tuo come te stesso”ora invece Gesù ci fa fare un passo in più, ci chiede l’amore reciproco tra di noi, uomini e donne della comunità, delle varie parrocchie, della Chiesa cattolica e di ogni forma di spiritualità e religione…chi custodisce questa parola custodisce l’amore di Dio e dunque attraverso l’amore fraterno si riconosce l’amore che viene da Lui.
    Il vicario di Gesù, Papa Leone, sta proseguendo l’opera iniziata da Papa Francesco postulando una chiesa aperta al mondo, che abbraccia tutti e tutte e che si fa testimone del Cristo perché da questo saremo riconosciuti, dall’amore reciproco che sapremo scambiarci gli uni gli altri, pellegrini del mondo, senza distinzione e senza divisione , come anche S. Agostino ha predicato ” ama e fa’ ciò che vuoi”.

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