E’ Domenica (16-05-2021) – Ascensione del Signore anno b

ASCENSIONE DEL SIGNORE –COMMENTO AL VANGELO

In questa domenica, la Chiesa celebra la solennità dell’Ascensione del Signore.
Il brano del Vangelo secondo Marco ci fa ascoltare le parole che Gesù rivolge agli Apostoli prima di ascendere al cielo. Ciò che viene detto loro – e che per estensione è detto anche a noi oggi – consiste nella missione della testimonianza, nell’impegno di portare a tutti il suo messaggio di amore e la sua Parola che è vita.
Nel brano, ascoltiamo anche un breve elenco di azioni che contraddistinguono il credente in Cristo. Egli scaccia i demòni: allontana quindi da sé il male, si impegna a evitare di allontanarsi da Dio. Parla lingue nuove: il cristiano parla il linguaggio universale dell’amore, che non è un idioma, ma uno stile di vita che, se fondato nella fede, trasmette a chiunque il messaggio del Signore, anche a chi non parla la nostra lingua. Prende in mano serpenti: il cristiano non ha paura di mettersi in gioco e, sostenuto dalla preghiera, riesce a proclamare con coraggio la Parola. Se beve qualche veleno, non gli reca danno: il più potente antidoto contro i malumori, le amarezze e le delusioni umane è la vicinanza al Signore, che ci dà la forza di superare gli ostacoli che troviamo lungo il nostro cammino. Impone le mani ai malati e questi guariscono: il cristiano vede nel malato, nel corpo o nello spirito, l’immagine di Cristo sofferente e si fa portatore di misericordia e di speranza.
Con l’Ascensione del Signore, inizia la missione della Chiesa, la nostra missione. In tutto questo, non siamo lasciati soli: se apriamo il nostro cuore a Dio, agiamo con Lui, accogliendo il dono dello Spirito Santo. Nella conclusione del brano, ascoltiamo infatti che gli Apostoli “partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro”.

Ascensione del Signore clicca sopra per leggere la Parola di Dio

13 MAGGIO 1981
GLI SPARI, LA PAURA, LA PREGHIERA E IL PERDONO

di ANDREA TORNIELLI
( articolo tratto dall’Osservatore Romano del 12 maggio 2021)

Le immagini inquietano ancora oggi, a quarant’anni di distanza. L’uomo vestito di bianco, sessantenne ancora nel pieno del vigore fisico, solleva e stringe a sé una bambina dai riccioli biondi che i genitori gli consegnano perché la benedica. Subito dopo gli spari, l’incredulità, il Papa che si accascia tra le braccia del suo segretario, la camionetta bianca che corre all’impazzata dentro al Vaticano. Poi la corsa sul filo dei minuti al Policlinico Gemelli, la preghiera dei fedeli attoniti in tutto il mondo, la speranza che si riaccende dopo un lungo e complicato intervento chirurgico.
Ma le immagini più potenti del documentario realizzato quattro anni dopo quell’evento sono quelle in cui viene inquadrata la finestra dello studio papale vuota e la voce del Pontefice è trasmessa via radio ai fedeli sulla Piazza. Papa Wojtyła non ha mai mancato un appuntamento domenicale e non lo fece neanche quel 17 maggio 1981, per il primo Regina Caeli dopo l’attentato, quando con voce flebile registrata dal letto d’ospedale, disse: «Prego per il fratello che mi ha colpito, al quale ho sinceramente perdonato. Unito a Cristo, Sacerdote e Vittima, offro le mie sofferenze per la Chiesa e per il mondo».
Le prime parole del Papa ferito quasi a morte furono parole di perdono per il suo attentatore. E questo messaggio arrivò dritto al cuore del mondo intero con una forza ancora maggiore il 27 dicembre 1983, quando Giovanni Paolo II , il Papa autore dell’enciclica Dives in misericordia, varcò la soglia del carcere di Rebibbia per entrare nella cella di Ali Agca, per abbracciare il giovane uomo che voleva assassinarlo. (…) A nessuno fu permesso di avvicinarsi e di ascoltare quanto si dissero il Pontefice e il suo attentatore. Sono immagini che colpiscono e che commuovono, riportandoci al cuore del cristianesimo e rendendo concretamente visibile quanto il secondo Successore di Karol Wojtyła, Papa Francesco, ha detto ai vescovi messicani riuniti nella cattedrale di Città del Messico il 23 febbraio 2016: «L’unica forza capace di conquistare il cuore degli uomini è la tenerezza di Dio. Ciò che incanta e attrae, ciò che piega e vince, ciò che apre e scioglie dalle catene non è la forza degli strumenti o la durezza della legge, bensì la debolezza onnipotente dell’amore divino, che è la forza irresistibile della sua dolcezza e la promessa irreversibile della sua misericordia». 

AVVISI
Domenica 16 – dalle ore 15 in Seminario a Lucca oppure online ‘Giornata per la Famiglia’.
Venerdì 21 – alle ore 20,30 a Bozzano riunione dei genitori della 5a elementare.
Sabato 22 – alle ore 15,30 a Bozzano confessione e ritiro cresimandi.

Centro ‘Ti ascolto’
Il 19 riapre l’ascolto in presenza a Piano del Quercione ogni mercoledì dalle ore 15 alle 17. Il 7 giugno riapre il Mercatino dei Ciottori in Via Cenami ogni lunedì dalle ore 17 alle ore 19.

sabato e Domenica prossimi fuori delle nostre chiese i volontari della Misericordia faranno una raccolta di offerte a favore del defibrillatore necessario per le emergenze con cui vorrebbero dotare le nostre ambulanze.

One Reply to “E’ Domenica (16-05-2021) – Ascensione del Signore anno b”

  1. Riccardo

    Concordo con il commento perchè propone una visione del vivere il Cristianesimo che é fatta di impegno in prima persona, di buona volontà e di fiducia nel sostegno che la preghiera può darci anche nei momenti più difficili.
    Un testimoniare il Cristo fatto di attivismo, dinamicità e desiderio di mettersi in gioco e confrontarsi, un “essere cristiano” che possiamo mettere in pratica senza fare cose esagerate, ma semplicemente agendo in base alle nostre capacità e disponibilità che lo Spirito Santo ci ha concesso ; come ho scritto altre volte, tanti piccoli contributi possono farci raggiungere un risultato grande.

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