COMMENTO AL VANGELO – VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Nella sesta domenica del Tempo Ordinario, il brano del Vangelo secondo Luca ci presenta il discorso delle beatitudini, analogo nella sostanza al “discorso della montagna” narrato dall’evangelista Matteo. Luca, però, sottolinea come Gesù scenda dal monte su cui si trovava, per parlare alle folle in un luogo pianeggiante: si fa vicino a loro, cerca incontro e dialogo, alza lo sguardo per stabilire un contatto. Alla grande folla che è lì per ascoltarlo, venuta anche da città lontane, Gesù indica una via che porta alla felicità e alla salvezza, ed un’altra, contraria, che allontana da Dio. La prima via è quella che ha come protagonisti i poveri, gliaffamati, coloro che piangono. La loro povertà non è soltanto quella economica, si tratta di una scelta di vita: è “povero” (e per questo beato) chi si affida al Signore e non si lascia appesantire dai beni materiali. La via che allontana da Dio, invece, è percorsa da coloro che sono ricchi, sazi, apparentemente senza problemi. Per loro Gesù prospetta “guai”, perché confidano unicamente nelle proprie risorse umane, tentano di costruirsi un paradiso qui sulla terra, fatto di cose superficiali ed effimere.
Sintetizzano questo concetto due versetti della prima lettura, tratta dal libro del profeta Geremia: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo” e “Benedetto l’uomo che confida nel Signore”. Chi si fa povero e, abbandonando il proprio egoismo, lascia spazio all’amore per Dio e per il prossimo, viene chiamato beato e benedetto ed è – per usare un’immagine ancora del profeta Geremia – come un albero che si alimenta costantemente ad un corso d’acqua e può quindi dare molto frutto. La scelta fra queste due vie spetta a noi e la compiamo ogni giorno con le nostre azioni.
Avvisi
Martedì 18 febbraio – Alle 21 in canonica a Massarosa, incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Alle 21 a Bozzano Associazione Ricreativa Culturale.
Giovedì 20 – alle 21 nelle sale parrocchiali a Quiesa, incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Venerdì 21 – alle 21 al d. Bosco gruppo Fidanzati. Tema dell’incontro aperto a tutti è ‘Bibbia e Matrimonio: le coppie nella Bibbia’. Relatore don Mauro Lucchesi.
Sabato 22 – dalle 9 alle 10 in canonica incontro con il gruppo dei ministri degli infermi.
Lunedì 24 – ore 21 centro ‘Ti ascolto ’
Martedì 25 – alle 21 a Massarosa riunione dei Catechisti.
Mercoledì 26 – alle 21 al Don Bosco riunione del Consiglio Pastorale della Comunità Parrocchiale.
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Invitiamo chi vuole a mandare il prima possibile articoli e foto per il giornalino Incontro di Pasqua.
Il centro ‘ti ascolto ’ necessita di biscotti confezione piccola, caffè, marmellata riso. grazie.
2025 16 febbraio – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf
6^ domenica t.o.
Le beatitudini che le scritture ci propongono in questa domenica , sono narrate solo da due evangelisti, Luca e Matteo.
Il Vangelo di Luca ci propone il brano da una sua particolare ottica e con una visione specifica sia del luogo che del contenuto.
Il paesaggio in cui si muove Gesù è la pianura, questa è la prima differenza ,perché in Matteo la stessa scena si svolge in alto, sulla montagna. Ci sono moltitudini di persone che arrivano dai paesi vicini, dal litorale ma Lui alza gli occhi solo sui discepoli e si rivolge a loro.
Poi ci sono le beatitudini e i rimproveri che sono quattro per ogni tipo.Luca tiene molto a rivolgersi ai poveri, ai miseri, alle persone emarginate , ai malati e in tutto il suo Vangelo queste categorie hanno una rilevanza particolare .A differenza di Matteo non usa la “ maledizione” ma una espressione,” guai a voi” dove più che una condanna è un grave avvertimento, un invito alla conversione .
La prima lettura e il salmo anticipano queste due vie, quella della salvezza o della perdizione, della pace del Cristo o degli inganni del Satana , l’amena bellezza delle acque o la mortale aridità del deserto: situazioni che nella vita capitano a tutti e possono indurci a scegliere una strada piuttosto che un’altra. Ecco che ci viene incontro una Parola di luce, che si arricchisce di forza e di misericordia.Le beatitudini infatti che Gesù rivolge ai suoi discepoli e a noi tutti superano la legge di Mosé, i comandamenti che Dio aveva scritto sulle tavole della legge per il popolo peccatore e idolatra.
Gesù non li abolisce ma porta a compimento ogni prescrizione antica, aprendo l’orizzonte della beatitudine a situazioni di vita molto più articolate e profonde : operatori di pace, miti, affamati e assetati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore.
Accogliamo queste parole che oggi sono proclamate per noi con l’affetto che Gesù riserva ai discepoli, affinché siano portatori di benedizione davanti al Figlio dell’uomo, quando tornerà nell’ultimo giorno e ci giudicherà con la misura non del comandamento ma dell’amore.