COMMENTO AL VANGELO – XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Nella XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, il brano del Vangelo secondo Luca ci riporta un episodio accaduto a Gesù durante il suo cammino verso Gerusalemme.
Dieci uomini lebbrosi, vedendo Gesù, lo implorano di guarirli dalla loro condizione. La lebbra era una malattia che comportava l’emarginazione, l’allontanamento dalla società. Letta nel contesto del brano, possiamo andare oltre il significato letterale e vedere nella lebbra tutto ciò che porta ad allontanarsi da Dio: superbia, indifferenza, superficialità sono tutte esempi di “lebbra” che persiste anche ai giorni nostri.
A quei dieci uomini che si rivolgono a Gesù, egli risponde secondo le norme dell’Antico Testamento, secondo cui un lebbroso per essere purificato doveva presentarsi al suo sacerdote. I dieci, quindi, si incamminano, seguendo le indicazioni di Gesù, ma nel tragitto avviene la purificazione dalla malattia. Soltanto uno dei lebbrosi purificati torna indietro colmo di gratitudine, lodando il Signore e ringraziando Gesù. Quell’uomo – samaritano, e per questo malvisto e ancor più emarginato dai giudei – ha scavato più in profondità e non si è fermato al segno esteriore della guarigione, ma ha compreso che quanto gli è accaduto proviene dall’amore di Dio. La sua purificazione è diventata, quindi, salvezza. Gesù, che ha visto nel cuore di quell’uomo una fede sincera, completa la sua azione inviandolo (“àlzati e va’ ”), in modo che possa trasmettere anche ad altri quell’amore che lui in prima persona ha sperimentato: inizia la sua missione.
Gli altri nove, invece, hanno proseguito il cammino per le loro strade, contenti di essere guariti dalla malattia, ma senza che sia cambiato nulla nel loro rapporto con Dio. La guarigione è stata solo un’esperienza esteriore. Hanno obbedito a Gesù, ma hanno dato per scontato il dono ricevuto, non permettendo che anche il loro cuore fosse purificato.
AVVISI.
Lunedì 13 ottobre alle 21 presso le sale parrocchiali di Quiesa incontro gratuito aperto a tutta la popolazione per imparare l’uso del defibrillatore.
Martedì 14 – alle 21 in canonica a Massarosa incontro sulla Parola di Dio della domenica.
A Bozzano alle ore 21 ragazzi del 2007 e genitori.
Mercoledì 15 – A Bozzano alle ore 17 Oratorio per medie e superiori con sport, attività e pizza (vedi a lato).
alle 21 da Maria Agnese al Bertacca incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Giovedì 16 – A Bozzano alle 17 Centro ‘ti ascolto’ e s. Messa.
alle 21 a Quiesa nelle sale parrocchiali incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Alle 21 a Bozzano Comitato Padre Damiano.
Venerdì 17 – a Bozzano alle 18 Giovani e cena insieme.
Giovedì 23 ottobre – Gita Pellegrinaggio al Santuario di VicoForte e Mondovì (vedi locandina nelle chiese). La quota di partecipazione è di € 90,00. Le iscrizioni presso Enrica 329.0068110
Roberta 339.3287763 , Mariella 320.0804799.
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Per il Centro ‘ti ascolto’ servono latte, tonno, zucchero, passata di pomodoro. Grazie.
Tutti coloro che hanno intenzione di inviare un articolo per il giornalino Incontro di Natale, lo facciano entro il mese di ottobre. Grazie.
2025 12 ottobre – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf
XXVIII Domenica t.o.anno c
Le letture di questa domenica ci presentano la guarigione di persone lontane e diverse per i secoli di storia che li dividono e per la differenza di ceto sociale; le esortazioni di S.Paolo ricompongono in un unico inno gli atteggiamenti diversi che abbiamo nei confronti del Signore durante la nostra vita di fede .
La prima lettura tratta dal secondo libro dei Re ,700 anni avanti Cristo, ci racconta di Naaman un generale del regno di Giuda che era malato di lebbra. Durante le scorribande nella terra di Samaria aveva fatto prigioniera una ragazzina che era finita al servizio del re e gli aveva consigliato di andare dall’uomo del Dio di Israele perché lo poteva guarire.
Così Naaman parte e si reca da Eliseo il quale non gli riserva molta attenzione ma gli dice di tuffarsi sette volte nel Giordano.
Naaman già era un po’ stizzito perché non era stato accolto con riverenza da Eliseo poi pensa che nella sua regione scorrono fiumi di acqua pura e abbondante e invece deve lavarsi in questo fiumiciattolo..però ascolta il profeta, obbedisce e viene guarito, la sua pelle torna come quella di un ragazzo.
Subito Naaman va da Eliseo e vuole fargli omaggio per ringraziarlo ma l’uomo di Dio non accetta nessun dono né in soldi né in offerte.
Allora Naaman chiede di poter riempire le bisacce del suo asino con la terra perché ha visto che il Dio di Israele è potente , lo ha salvato, vuole portare il segno di quella salvezza a casa sua perché non farà più sacrifici agli idoli ma avrà la terra di Israele come pegno di riconoscenza e devozione.Siamo in un’epoca in cui gli idoli erano legati alla terra in cui si viveva e Naan non conosce Jhawe , il Dio dei Padri che lo ha guarito .
Nel Vangelo di Luca Gesù guarisce dieci lebbrosi ma facciamo attenzione ai particolari descritti .Il miracolo avviene durante il viaggio a Gerusalemme scendendo dalla Galilea.Un gruppo di lebbrosi viene a sapere del passaggio di Gesù e osa fermarlo rimanendo a distanza.
I lebbrosi vivevano isolati da tutti, in caverne distanti dal paese, uscivano la notte per mangiare quello che i familiari portavano loro ma se uscivano di giorno dovevano segnalare urlando la loro presenza e potevano anche essere lapidati.
Secondo la legge mosaica ogni malattia era il segno di un peccato compiuto che si trasmetteva di padre in figlio e l’espiazione si meritava .
Gesù in osservanza della Legge li manda dai sommi sacerdoti perché sono solo loro che devono riconoscere la guarigione ..i lebbrosi credono alla parola di Gesù , si avviano e vengono guariti durante il cammino.
Solo uno però si rigira e torna da Gesù , è un samaritano quindi ostile ai giudei…così facendo disobbedisce a Gesù che lo aveva mandato dai sacerdoti e alla legge perché dovevano essere loro a dichiarare la sua guarigione ..gli altri hanno avuto fede e sono guariti ma lui ha qualcosa in più …vuole rendere grazie , come Naaman verso Eliseo..questo lebbroso guarito torna dal maestro perché lo vuole conoscere, vuole avere un rapporto viso a viso con Lui, ancora non lo sa che è il Messia, il Figlio di Dio, ma sente un bisogno urgente di riconoscenza e fiducia , ringraziamento e lode.Il Signore attira a sé chi lo riconosce come salvatore…
Per questo Gesù gli dirà “ la tua fede ti ha salvato” , non solo ha guarito la malattia ma ha riempito di grazia la sua anima.
Chi si avvicina al Signore con cuore puro e fiducia viene accolto, amato e salvato anche se è uno straniero, anche se come Naaman è un pagano che adorava altri dei.
Nella seconda lettura troviamo conferma nelle parole che S.Paolo dice a Timoteo “la parola di Dio non è incatenata, questa parola è degna di fede!”e seguono una serie di tre frasi che iniziano tutte con “ se” e racchiudono il fulcro del cammino di salvezza .
Con il Battesimo siamo uniti alla morte di Gesù ma anche alla sua resurrezione;
se ci lasciamo conquistare e abbiamo fede in Lui avremo la sua forza che ci sostiene, anche se non otteniamo quello che chiediamo e spesso anzi non riusciamo a capire il mistero di un dolore o di una sofferenza che ci annienta ;
se non Lo vogliamo , non Lo accettiamo ,non Lo amiamo non potremo essere salvati…ma la verità più grande e più bella è nell’ultima affermazione : se inciampiamo nei lacci del peccato, se ci allontaniamo da Lui con le nostre miserie e fragilità , Lui non verrà mai meno perché è un Dio fedele , noi siamo suoi figli e non può rinnegare se stesso.
Oggi il Signore Gesù ,maestro e guaritore ,ci indica la bellezza della riconoscenza verso chi ci ama , chi ci aiuta e percorre insieme a noi il cammino della vita … molto di più lo Spirito ci suggerisce preghiere di ringraziamento e di lode verso il Padre buono ….sempre …ma soprattutto in questi giorni in cui ci fa intravvedere una soluzione di Pace per il suo popolo martoriato.