E’ Domenica (12-02-2023) – 6a domenica del tempo ordinario anno a

COMMENTO AL VANGELO – VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Nella sesta domenica del Tempo Ordinario, il brano del Vangelo secondo Matteo ci propone, attraverso le parole di Gesù, una nuova prospettiva da cui vedere e vivere la Parola di Dio.
Nel corso del tempo, si erano infatti accumulati centinaia di precetti che i farisei e gli scribi osservavano alla lettera, ma che erano ormai divenuti una sorta di manuale di istruzioni, piuttosto che una reale adesione alla Parola come stile di vita. Per questo Gesù invita a tornare all’origine, al vero significato di quelle parole. La Legge antica, quindi, non viene accantonata, bensì riportata alla luce nel suo senso più profondo, che si era perso a favore di interpretazioni più schematiche che di fede. Il “Ma io vi dico” pronunciato da Gesù va dunque a completare quanto è scritto nell’Antico Testamento.
Gesù parla con esempi concreti, per farci capire in che modo debba essere approfondita la Parola di Dio. Il comandamento “Non uccidere”, per esempio, va oltre il suo significato letterale. Uccide non solo chi toglie la vita, ma anche – spesso senza accorgersene – chi “si adira con il proprio fratello”. Ascoltando e meditando la Parola che abbiamo il dono di avere a nostra disposizione, possiamo anche noi scendere in profondità e progredire sempre più nel conoscerla in tutte le sue sfaccettature. Gesù ci fa capire che è necessario non fermarsi ad una lettura superficiale, ma vedere il messaggio più ampio, quello che si vede con gli occhi del cuore.
Disponendoci all’amore, possiamo vivere il significato più profondo della Parola e portarlo nel nostro quotidiano. In questo modo saremo testimoni in grado di portare con chiarezza il messaggio di Gesù, senza travisarlo, dicendo anche noi “sì, sì”, “no, no”.

Il Papa: contro la malattia cura e compassione

Se vissuta nell’isolamento e nell’abbandono la malattia può diventare disumana. Nel Messaggio per la Giornata mondiale del malato che è stata celebrata l’11 febbraio, il Papa indica la compassione, da abbinare alla cura, come atteggiamento, come stile di condivisione della sofferenza.
Sullo sfondo il Cammino sinodale che sta impegnando la Chiesa tutta, dalle realtà più locali alla sua dimensione universale. Infatti «proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia – sottolinea Francesco – possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza». Significa che «lo smarrimento, la malattia e la debolezza non ci escludono dal popolo di Dio, anzi, ci portano al centro dell’attenzione del Signore, che è Padre e non vuole perdere per strada nemmeno uno dei suoi figli». No quindi alla cultura dello scarto, sì alla parabola del Buon Samaritano come modello di attenzione verso i più deboli. Una scelta, un atteggiamento oggi davvero controcorrente. Perché ormai «il livello delle disuguaglianze e il prevalere degli interessi di pochi incidono ormai su ogni ambiente umano in modo tale, che risulta difficile considerare “naturale” qualunque esperienza. Ogni sofferenza si realizza in una “cultura” e tra le sue contraddizioni». Ciò che primariamente importa al Papa nel suo Messaggio però è riconoscere, per superarla, «la condizione di solitudine, di abbandono» del sofferente. Un’atrocità che si può vincere facilmente con «un attimo di attenzione, con il movimento interiore della compassione».
Quella che muove il samaritano, uno straniero verso il poveretto derubato e malmenato dai malfattori. Prendendosi cura della vittima, trattandola da fratello, quell’uomo sconosciuto «senza nemmeno pensarci, cambia le cose, genera un mondo più fraterno». É lui, l’immagine dell’impegno della Chiesa di fronte alla malattia se vuole «diventare un valido “ospedale da campo”: la sua missione, infatti, particolarmente nelle circostanze storiche che attraversiamo, si esprime nell’esercizio della cura. Tutti siamo fragili e vulnerabili; tutti abbiamo bisogno di quell’attenzione compassionevole che sa fermarsi, avvicinarsi, curare e sollevare. La condizione degli infermi – prosegue il Papa – è quindi un appello che interrompe l’indifferenza e frena il passo di chi avanza come se non avesse sorelle e fratelli». Un impegno da tradurre nel tempo corrente.
«Gli anni della pandemia – sottolinea in proposito Francesco – hanno aumentato il nostro senso di gratitudine per chi opera ogni giorno per la salute e la ricerca. Ma da una così grande tragedia collettiva non basta uscire onorando degli eroi. Il Covid-19 ha messo a dura prova questa grande rete di competenze e di solidarietà e ha mostrato i limiti strutturali dei sistemi di welfare esistenti. Occorre pertanto che alla gratitudine corrisponda il ricercare attivamente, in ogni Paese, le strategie e le risorse perché ad ogni essere umano sia garantito l’accesso alle cure e il diritto fondamentale alla salute».
Anche in chiave più squisitamente sociale, cioè, va vissuto in pienezza il richiamo, espresso nel titolo del Messaggio, alla «compassione come esercizio sinodale di guarigione». Un impegno che si riassume nel semplice invito, tratto dal Vangelo di Luca: «Abbi cura di lui». ( tratto da Avvenire)

AVVISI

Martedì 14 – alle 21 in canonica incontro sulla Parola di Dio della domenica.
Alle 21 al Don Bosco riunione del Centro ‘ti ascolto’.
Mercoledì 15 – alle 20,30 riunione paesana a Montigiano.
Giovedì 16 – alle 21 da Maria Agnese e Beppino al Bertacca, incontro sulla parola di Dio della domenica.
Alle 21 in biblioteca a Massarosa incontro Gruppo Coro della Comunità di Massarosa.
Venerdì 17 – alle 21 al Don Bosco incontro con i genitori di 4a elementare

45° giornata per la vita: In riferimento anche all’ultimo episodio del suicidio di un giovane gettatosi dalla torre Guinigi la Diocesi di Lucca ha promosso una tavola rotonda che si terrà lunedì 13 febbraio alle ore 21 presso la Parrocchia di Sant’Anna trasmessa in diretta sul canale YouTube dell’Arcidiocesi di Lucca: www.youtube.com/@ArcidiocesiLuccaOFFICIAL

TERTEMOTO TURCHIA-SIRIA
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023”

Il coro parrocchiale di comunità nelle sere di giovedì 2, 9, 16 febbraio alle ore 21.15 terrà un corso interattivo sull’approccio alla lettura della musica e quindi al canto.
L’oratorio di Bozzano ha offerto € 500,00 alla Comunità di Massarosa

La Misericordia di Massarosa e il gruppo Catechisti ringraziano tutti i partecipanti alla festa di Carnevale del 5-02-2023 in Piazza Provenzali. Dopo diversi anni, nei quali tale festa era rimasta in ombra, nessuno forse si aspettava una tale partecipazione. Questo ha gratificato e ricompensato gli organizzatori per il lavoro fatto affinché tale festa riuscisse nel migliore dei modi. Alla prossima occasione e… “Viva il Carnevale di Massarosa”.

Coloro che desiderano la visita del sacerdote agli ammalati o infermi, lo facciano presente ad uno dei ministri degli infermi, ai sacerdoti o telefonando in parrocchia al numero 0584.93354.

12 febbraio 2023 -clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Categorie

Visite

Visite 2.030

Giorni nell'intervallo 28

Media visite giornaliere 73

Da una qualsiasi SERP 3

IP unici 709

Ultimi 30 minuti 0

Oggi 66

Ieri 198