COMMENTO AL VANGELO – ASCENSIONE DEL SIGNORE
La solennità dell’Ascensione del Signore fa da ponte tra la gioia della Risurrezione e quella della Pentecoste, solennità che celebreremo domenica prossima.
Il brano del Vangelo di oggi è costituito dai versetti finali del Vangelo di Luca, in cui Gesù rivolge ai discepoli le sue ultime parole, prima di ascendere al cielo, tornando così al Padre. Ad una prima lettura, l’ascensione sembrerebbe quasi un abbandono per gli apostoli. Dopo aver trascorso una parte della loro vita con Gesù, gli apostoli avrebbero potuto sentirsi affranti dal distacco dal loro Maestro. Ma più volte Egli aveva preannunciato che, al tempo stabilito, sarebbe tornato al Padre, senza però lasciarli soli. L’aiuto che discenderà sugli apostoli è quello dello Spirito Santo, che ricorderemo con la Pentecoste.
L’Ascensione non è, quindi, una conclusione, bensì, al contrario, un inizio. Gli apostoli, dopo aver assistito alla salita al cielo di Gesù, non sono tristi o smarriti: l’evangelista ci dice che tornarono alla città di Gerusalemme “con grande gioia”, avendo compreso le parole che Gesù aveva detto loro. Hanno in sé la gioia del nuovo inizio, quello della loro missione di formare la Chiesa e di portare così a tutti quel messaggio di amore e di novità che il loro Maestro ha annunciato ed incarnato.
L’Ascensione di Gesù ci ricorda, quindi, che è giunto il momento di “camminare con le proprie gambe”, come i bambini che si staccano per la prima volta dalla mano dei genitori per fare i primi passi da soli, e di percorrere, sostenuti dalla forza dello Spirito, il nostro cammino.
AVVISI
Martedì 3 – Alle 21 in Canonica, incontro sulla parola di Dio della domenica.
Alle 21 a Massarosa centro ‘ti ascolto’.
Mercoledì 4 – Alle 21 a Quiesa riunione Catechisti per festa di fine Catechismo. alle 21 in canonica, incontro di preparazione al Battesimo.
Giovedì 5– Alle 21 a Quiesa nei locali parrocchiali incontro sulla Parola di Dio della domenica.
A Bozzano alle 21 comitato Padre Damiano allargato per iniziative in vista della beatificazione.
Venerdì 6 – A Pieve a Elici alle 21 ‘Pace a Gaza’ riflessioni e preghiera.
Sabato 7 – dalle 10 alle 11 nella sala biblioteca a Massarosa 4° incontro di formazione liturgica sulla Messa aperto a tutti.
A Bozzano alle 21 Veglia di Pentecoste (locandina). Non c’è la Messa delle 18,30.
Domenica 8 – a Massarosa alle 11 battesimo di due scolari di 3a elementare.
A Bozzano dalle 16,00 ‘Oratorio and Games’ (vedi locandina)
Tutti i lunedì alle 21 alla cappellina della Polla del Morto bassa recita del rosario con l’intenzione particolare per le persone ammalate della Comunità.
2025 1 giugno – clicca sopra per leggere il foglietto della domenica in formato pdf
Ascensione anno c
Sono passati quaranta giorni dalla Pasqua di resurrezione e in questo tempo abbiamo ripercorso alcuni eventi vissuti da Gesù e dagli apostoli ,proclamati nelle scritture : quante volte Lui si è incontrato e ha mangiato con loro, si è fatto riconoscere , li ha consolati .
In questa domenica celebriamo l’ascensione al cielo raccontata da Luca negli Atti degli apostoli e poi nel Vangelo.
Gesù ancora una volta istruisce i suoi discepoli dicendo che quello che al momento non capiscono sarà reso chiarissimo dal dono che il Padre manderà, lo Spirito Santo, e per questo devono rimanere insieme nel cenacolo e aspettare.
Primo consiglio del risorto: rimanere insieme, non dividersi, mantenere la comunione .
Gli apostoli sono ancora convinti che il Signore cambierà la loro vita, il loro stato sociale e Israele avrà di nuovo la libertà dai romani e la prosperità. Ma Gesù li riprende dicendo che non possono sapere cosa il Padre ha riservato per loro, solo lo Spirito aprirà i loro occhi e potranno trovare la forza , nella fede, per dargli testimonianza e predicare la venuta del Regno che non è di questo mondo.
Un altro consiglio : non chiedere segni , aspettare i tempi di Dio.
La seconda lettura tratta dalla lettera agli Ebrei è una sapiente e chiara lezione di catechesi per spiegarci che ogni volta che si celebra la messa non avviene il sacrificio poiché Gesù è morto una volta per tutte quindi non deve soffrire ripetutamente. Nel momento della consacrazione il sacerdote celebra “ il memoriale” della sua morte , ripetendo le precise parole che Gesù ha detto durante l’ultima cena.È lo Spirito Santo che trasforma il pane e il vino nel corpo e sangue del Signore e il sacerdote che ha ricevuto dal vescovo il sacramento dell’ordine con il gesto delle sue mani sopra la mensa rende vera e reale la discesa del Paraclito sui doni presentati all’offertorio.Per fede noi crediamo che quel pane e quel vino sono davvero sostanza divina , corpo e sangue di Cristo, a differenza dei protestanti che celebrano il ricordo della cena ma non credono in questa trasformazione.
Ora in tutte e tre le letture si parla del cielo .
“Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”.
Per noi cristiani il cielo si identifica con la dimora di Dio , infatti preghiamo “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore ”. Ma che cosa significa proclamare, come fa la Chiesa nella festa di oggi, che Gesù “è asceso al cielo”? La risposta la troviamo nel Credo:
“È salito al cielo, siede alla destra del Padre”.
Che Cristo sia salito al cielo significa che, anche come uomo, egli è entrato nel mondo di Dio. Le parole dei due uomini in bianche vesti ci dicono che non bisogna stare a guardare in su, in cielo, come per scoprire dove Cristo andrà a stare, ma piuttosto vivere in attesa del suo ritorno. Egli è salito al cielo, ma senza lasciare la terra. È solo uscito dal nostro campo visivo, come ha detto ai suoi discepoli”Vado a prepararvi un posto… perché siate anche voi dove sono io” .
Il “cielo”, inteso come luogo del riposo, del premio eterno , della Gerusalemme celeste si forma nel momento in cui Cristo risorge e sale al cielo , come è detto nelle Scritture .Gesù dunque non è asceso a un cielo già esistente che lo aspettava, ma è andato a formare e inaugurare il cielo per noi.
In questo tempo di dolore , di atrocità, di ingiustizie “manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza “come abbiamo proclamato nella seconda lettura…Viviamo con intensità e abbandono questa festa dell’ascensione , ringraziando con infinita riconoscenza il Signore Gesù perché -come pellegrini nel mondo -sappiamo camminare incontro a Lui , illuminati dalle sue parole, guidati dalla potenza dello Spirito che possa trasformare le spade in vomeri, le lance in falci e ci faccia strumenti di pace …in attesa del suo ritorno .