NECESSITA’ DELLA “ROBA” PER LA PROPRIA VITA
Possedere o poter disporre di una buona dose di “roba” costituisce un desiderio centrale per ogni persona. Per “roba” si intende tutto ciò che rappresenta qualcosa di buono, di prezioso, di cui si può disporre per i propri scopi personali o di gruppo, beni procurati con il proprio lavoro o ricevuti in eredità e da altre fonti.
Questo processo di appropriazione di beni può facilmente entrare in concorrenza con altre persone o gruppi. Poiché i beni sono limitati, emerge facilmente la regola del “Chi primo arriva, primo alloggia”.
Prendono forma, allora, modi diversi di accaparramento di beni, che a poco a poco vanno a costituire “la propria roba” in tensione o conflitto con altri.
Perché “la roba” provoca tensioni? Come stabilire un uso sano e costruttivo della “roba”?
Una certa conflittualità attorno alla “roba” è inevitabile. Data la parzialità dei beni disponibili, emergono facilmente forme di concorrenza e conflitti, a volte facilmente superabili, altre volte duri e dannosi.
L’impossessarsi dei beni da parte di alcuni e l’esclusione per altri costituiscono una fonte permanente di tensioni e conflitti, senza esclusione di colpi. Risse e processi, lotte intestine e vere e proprie guerre, rendono la vita e le relazioni tese e laboriose.
Persone che non hanno risolto i problemi di autostima facilmente prendono le azioni come “questione personale”, le vivono con richieste narcisistiche, sentimenti di invidia e di rivalità.. E così le “robe” che di per sé dovrebbero essere espressione di valori, stanno per qualcosa d’altro.
Col passare del tempo queste attribuzioni inappropriate inconsce possono causare ciò che la persona stessa non vuole.
E’ necessario sempre saper decifrare il significato della “roba” per me; smascherare le forme idolatriche di vivere dati beni; ritrovare un senso valido e vero per la propria vita nella concretezza delle scelte quotidiane.