Attualità (2-11-2014)

LA MARCIA DELLA PACE

La pace sembra non rientrare nei piani dei grandi della terra, e neppure in quelli di quei folli che, in nome di Dio e di non si sa quale fede, mettono al centro il proprio io e i propri interessi.
In realtà, la pace continua ad alimentare sogni e speranze di un mondo nuovo. In una visione che mette insieme valori, diritti e utopie in gran parte disattesi, ma ancora ben radicati nella coscienza di tanta gente e di tanti giovani.
E’ questa la sensazione che abbiamo provato partecipando alla Marcia della pace da Perugia ad Assisi, che si è tenuta domenica 19 ottobre, a cui hanno partecipato centomila persone, tra cui una cinquantina del territorio massarosese, per lo più giovani.
Per coloro che non vi avevano mai partecipato è stata un’esperienza della forza dirompente della pace e un richiamo alla realtà. Si è avuta la percezione che la pace è possibile.
E’ stato bello il ritrovarsi tra amici, insieme anche a molti altri sconosciuti che condividono gli stessi ideali e le stesse utopie.
La partecipazione così intensa e numerosa ci ha confermato nella convinzione che non sia tutto inutile e ci ha spronato a inventare, anche nella nostra realtà territoriale, iniziative che esprimano il desiderio e l’attesa di pace che ogni cuore porta in sé. Nella speranza che, se di fronte alla realtà la pace diventa sogno irraggiungibile, allo stesso momento, anche la guerra, con il passare del tempo, diventi non più la “soluzione” dei conflitti, ma utopia essa stessa, superando quell’idea di concretezza realistica da cui è ancora avvolta.
Così, anche da Massarosa abbiamo percorso quelle strade già percorse dal Poverello, che portano alla capitale ideale della pace e della nonviolenza, che continua ad essere Assisi.
Convinti che la costruzione è sempre preferibile alla distruzione e alla morte. Alla sopraffazione che magari copre con uno strato di cenere un fuoco sempre pronto a riesplodere. Continuando a portare avanti il sogno dei “costruttori di pace” che ad Assisi si sono più volte incontrati pregando, confrontandosi, dialogando e cercando vie sempre nuove per la pace..
Quello spirito che rende consapevoli di vivere al tempo della “terza guerra mondiale”, come ha affermato Papa Francesco.
Una guerra “a pezzi”, strisciante che, da decenni, coinvolge popoli e nazioni e non riesce a stabilizzare nessun luogo che ha visto trionfare le armi sul dialogo.

NOTIZIE DAL BURKINA FASO
Sono rientrati da Yalgo, dopo circa un mese di permanenza, Beppe e Vanessa, mentre Enzo si è fermato e ritornerà a fine marzo. Ha mandato una lettera che pubblichiamo perché utile a dare informazioni sull’andamento della missione e delle attività che promuoviamo anche noi da qua.
Yalgo, 23.10.2014
Caro Bruno,
ti scrivo questa lettera alla vecchia maniera, perché in tutti questi giorni non sono mai riuscito a connettermi a internet.
Questo mese è stato molto intenso, ma pieno di soddisfazioni, Per merito principalmente di Beppe e di Vanessa.
Il primo, dopo alcuni giorni di assestamento, si è messo a lavorare con il suo aiutante Michel fino ad oggi: ha reso agibile il “College Valentina Giumelli”, creando grandi lavagne in tutte le classi e ha verniciato tutte le finestre e le porte di metallo. Ha imbiancato tutta la palazzina del nuovo Centro nutrizionale al Centro medico “Giovanni Paolo II°”, e l’hangar appena costruito presso la casa delle suore.
Vanessa ha lavorato ininterrottamente al dispensario a fianco di Remy e Clement (gli infermieri specializzati).
Col caldo che c’è sono veramente da ringraziare e ammirare.
Hanno poi partecipato con me a tutte le attività che svolgo qui: ho già comprato due asini “Maton” e “Sarocco” e li ho consegnati a due famiglie bisognose. Sono venuti con me in una piccola scuola nella savana a consegnare le scarpine di cui abbiamo ancora una cospicua scorta.
Ho consegnato tutte le macchine da cucire alle donne che mi sono state indicate galla rappresentante femminile dell’Associazione parrocchiale.
Purtroppo il container non è ancora arrivato, quindi avrò da fare molto nei prossimi mesi.
Ho parlato con il Sindaco e il Capovillaggio, i quali mi hanno assicurato che entro poco tempo assegneranno un piccolo lotto di terreno per costruirvi il mulino. I lavori del ristorante vanno avanti e spero che sarà pronto a Natale.
Pregate per me, perché sei mesi saranno un po’ duri con questo clima, ma io non mi scoraggio.
Saluti cari a tutti.
Un abbraccio Enzo

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