Attualità (17-12-2017)

RICERCA DI SENSO E SENSO DELLA VITA

Sul muro della metropolitana di New York c’era una scritta: “God is the answer”, Dio è la risosta. Qualcuno aggiunse subito sotto: “What was the question?”, Qual era la domanda?
Da millenni l’uomo si domanda: qual è il senso della vita? Perché sono qui? A queste domande ognuno risponde per sé. Sono problemi che non possono essere risolti da altri per conto nostro. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta è l’unico problema veramente decisivo, il resto viene dopo.
Già nell’antichità la ricerca di senso si presenta come ricerca della felicità e della pienezza della vita: in ultimo termine, anche se nascosto e sconosciuto, come la ricerca di Dio, che si affaccia nella vita concreta in molti modi.
Può sorgere dalla meraviglia e dall’ammirazione di fronte all’universo, di fronte all’uomo e alle sue creazioni. Di fronte anche alla propria storia. La meraviglia esprime un atteggiamento contemplativo.
L’incapacità dell’uomo di provare meraviglia e stupore è sintomo allarmante del suo declino.
Altre volte la ricerca di senso scatta in seguito al sentimento di frustrazione e delusione. E’ nell’angoscia che l’uomo diventa un problema per se stesso. Ciò che da tempo egli ha trascurato erompe all’improvviso con penosa consapevolezza. Viviamo dispersi nelle azioni esteriori e assorbiti nella quotidianità: svegliarsi, alzarsi lavorare, fare la spesa, mangiare… lunedì, martedì, mercoledì… a un tratto tutto crolla. Nell’urto con la realtà, nell’esperienza del fallimento si ritorna in se stessi. La sfortuna, un incidente stradale, la morte di una persona cara… ci strappano dalla dispersione e ci mettono di fronte alla questione di senso: chi sono? Dove vado?… Interrogativi che sorgono indipendentemente dal credo religioso, ma che spesso portano l’uomo vicino a Dio. Ecco gli schemi di alcuni percorsi:
Si parte dalla delusione esistenziale, segue la depressione, superata la quale diventa urgente la necessità di ristrutturare la propria vita, di coltivare gli ideali, di impegnarsi per gli altri.
Si parte dalla contemplazione della bellezza, dall’esperienza della generosità, e dall’amore vissuto.
La vita ha un senso ed è la felicità. E la ricerca di senso si configura come ricerca della felicità, nonostante il male e la violenza, perché in mezzo ai flagelli si impara che ci sono negli uomini più cose da ammirare che non da disprezzare.
Il bene è possibile ed è dentro di noi. Si parte sempre dal cuore dell’uomo, nel quale abita Dio.
L’uomo è spirituale, cioè vive la sua vita in una continua tensione verso l’Assoluto… Egli è uomo solo perché è in cammino verso Dio, lo sappia o no espressamente. Lo voglia o no. Egli è sempre l’essere finito totalmente aperto a Dio, L’Infinito.
Il modo in cui viviamo la bellezza o superiamo i travagli fa di noi dei cercatori di Dio.

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