Attualità (15-01-2017)

TEMPO ORDINARIO: “VEDERE” E “TESTIMONIARE”

“Perché andare alla messa: è sempre uguale!”. La nostra esistenza quotidiana è un susseguirsi di piccoli fatti abituali e ripetitivi, ma spesso capita l’imprevisto, l’irruzione di un evento inatteso. Come la vita, anche il cammino della fede vive di piccoli e grandi eventi ordinari e straordinari. Essi vengono celebrati in un rito, un susseguirsi stabilito e ripetitivo di parole, gesti, tempi, spazi. Il rito, pur ripetendosi, ospita l’irruzione di un visitatore inaspettato che trasforma l’ordinarietà in eventi della salvezza.
A partire dal grido di Giovanni Battista “Io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio” (Gv 1,34) proponiamo una nostra riflessione intorno alle due espressioni evangeliche: “visto” e “testimoniato”.
Siamo all’inizio di un nuovo anno liturgico, terminato il tempo della Manifestazione (tempo di Natale), siamo chiamati a intraprendere un nuovo cammino di sequela. Come i discepoli di Gesù anche noi lo seguiamo perché abbiamo visto, toccato, sperimentato la bellezza del Vangelo. La sua Parola ci affascina, la sua Voce ci inquieta, la sua Verità ci interpella. Il Vangelo scava dentro di noi sentieri e semina desideri e interrogativi che aprono vie insolite, spingendo a cercare nuovi significati alla nostra esistenza. Ciò che è chiesto ai discepoli di Gesù è uno sguardo rinnovato: la capacità di vedere i segni di bellezza, di verità e di giustizia che Do semina nei cuori e nelle pieghe della storia. Una contemplazione del quotidiano, uno sguardo vigile e attento capace di impastare insieme il seme della Parola e gli avvenimenti della storia. Perché è qui che Dio ci attende e continua a visitare uil suo popolo.
Spesso i cristiani sono invitati e sollecitati a rendere ragione della propria fede. Ciò che manca, tuttavia, è un autentico stile evangelico. La testimonianza, infatti, non va confusa con una generica propagazione del messaggio religioso, né con un’ostentazione di verità di fede e di comportamenti morali. La vera testimonianza cristiana è come il profumo che si diffonde e si manifesta, senza forzature. La vera testimonianza che oggi ci è richiesta è quella dell’amore e della ospitalità nelle nostre comunità eucaristiche. Una bellezza luminosa e attraente, capace di diffondere il buon profumo della parola. Così ci esorta Papa Francesco: “Tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate: “ Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35)” (Evangelii Gaudium 99).

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