Attualità 1 (31-05-2015)

LE TRADIZIONI
‘La solennità del Corpus Domini

Di Solimano Berrettoni

Erano gli anni trenta-quaranta, quando al paese di Massarosa, si faceva la bella processione del Corpus Domini ‘si fa ancora oggi, ma non dà più quelle emozioni che dava in quel tempo’.
Così io, prima che quel tempo venga dimenticato, lo voglio ricordare alle nuove generazioni.
La vigilia il paese pullulava di gente: uomini e giovani che con un pal di ferro facevano dei buchi in terra nei due lati della strada, mentre altri ci piantavano dei bacchi di castagno ben dritti e di 5 o 6 centimetri di diametro, altri stendevano una fune con galappia dall’uno all’altro lungo tutto il percorso, altri facevano dei mazzetti di verde e lo legavano in cima ad ogni palo.
Altre squadre costruivano delle ‘Cappelline’: una struttura in legno e poi tutta rivestita di frasche che sul davanti venivano tutte infiorettate, come la piccola Croce che era stata eretta sul capo monte, nell’interno ci veniva costruito un altare con diversi candelieri con candele; davanti all’Altare ci mettevano un inginocchiatoio, dove ci giungeva una guida rossa che partiva dal bordo della strada. Poi tanto all’interno che all’esterno c’erano tantissimi vasi di fiori e verde.
Di quelle cappelline ne venivano fatte: una in cima al Corso, una davanti alla casa dei Cilla sulla Sarzanese ‘mentre nella ruga era utilizzata la chiesina della signora Provenzali’ l’altra veniva fatta in cima alla via che da Via cenami andava al Pioppaccio. Erano tutte molto belle con tanta luce e fiori.
Dei gruppi di uomini e di donne andavano per i boschi a ‘sbruare’ (strappare) fiori e foglie delle piante del sottobosco, altre le prendevano dai propri giardini: tutti quei petali e foglie servivano poi la mattina che veniva fatta la Processione per infiorare la strada dove passava il Signore.
La domenica le donne iniziavano a stendere la loro biancheria sopra quella fine stesa fra i pali: erano coperte e lenzuoli: ricordo che era molto evidente il variegato ceto sociale di quel tempo, nel guardare quella biancheria stesa, ma la gente non ne faceva una differenza, erano tutte belle nei colori, ricami, nelle iniziali e nei profumi.
Al primo colpo di campana che dava inizio al doppio le donne anziane e chi le accudiva andavano ad infiorare la strada, mentre la Processione iniziava a sfilare; era una lunga processione con il grande baldacchino ricamato e molto prezioso e il Proposto nell’abito talare da grande festa attorniato da altri sacerdoti e tanti chierichetti. La Processione iniziava con un chierichetto con la croce e due chierichetti ai lati con candelabro e candela, poi tanti uomini e giovani, associazioni cattoliche con i loro labari, a seguire le compagnie di cappati del Carmine e di San Rocco con i loro abiti, poi ragazzi e ragazze in abito della prima Comunione e subito dopo il Baldacchino, seguito dai genitori con i piccoli bambini vestiti da angioletti con la ghirlandina in capo e il vassoio a tracolla pieno di fiori, che loro ogni tanto dovevano baciarli e poi gettare dove passava il Signore; erano tenuti per mano, ma il più delle volte li dovevano prendere in braccio poiché dormivano o si stancavano. Subito dietro il baldacchino vi erano anche le autorità militari e civili, con il Potestà con tanto dio fascia tricolore in vita, seguiti dal complesso bandistico che alternava brani religiosi a momenti di tempo per cadenzare il passo fatto con i tamburelli. Ultime erano le donne, poi le giovani e le ragazze e i ragazzi tenuti in riga dai priori delle Compagnie, mentre i Cappellani recitavano il rosario e loro rispondevano alternando con canti religiosi.
La processione faceva delle piccole soste nelle Chiesette dove si recitava una preghiera e poi si ripartiva, mentre il sole ora era perpendicolare sopra il capo e la gente sudava: ma ormai era stata fatta la sosta nell’ultima Chiesetta e si proseguiva verso la Chiesa. Appena rientrati, chi aveva bandiere, labari e altri oggetti li poggiava al muro della chiesa mentre la gente ansimava e si asciugava il sudore ma ognuno era felice di essere stato uno dei tanti a quella bella processione.
Quando era tornato il silenzio, il Proposto impartiva la Benedizione, la gente si segnava e poi piano piano se ne tornava verso casa, dove li aspettava un buon pranzo preparato dalle nonne: l’appetito ‘data l’ora’ non mancava,.
E quella bella festa del Corpus Domini, veniva ricordata per molto tempo.

POESIE

Che senso ha ?
Correre, correre e sempre con l’affanno,
senza mai un momento di riposo;
In questo mondo dove la cosa più importante,
sembra sia quella d’esser primi in tutto e sempre.

Come si brucia male il nostro tempo;
basterebbe fermarci per qualche attimo soltanto,
chiedendoci: “Che serve tutto questo ?”.
Pur sapendo che la nostra vita qua,
è solo una quisquilia, di fronte poi
all’eternità.

Solimano Berrettoni

Tutti coloro (piccoli e grandi) che vogliono inviarci poesie, racconti, storie possono farlo inviandoli all’email
galletti65@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Categorie

Visite

Visite 1.967

Giorni nell'intervallo 28

Media visite giornaliere 70

Da una qualsiasi SERP 2

IP unici 680

Ultimi 30 minuti 0

Oggi 3

Ieri 198